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Nel 2014 l’Organizzazione mondiale di sanità ha pubblicato dati secondo i quali i consumatori di alcol iraniani (che ufficialmente sono pochissimi) assumono 24,8 litri di alcool puro ogni anno, una quantità pro capite superiore ai consumatori russi, tedeschi o inglesi. La questione deriva dal fatto che a causa delle politiche proibizionistiche dello stato islamico molti iraniani si affidano a produttori artigianali o tendono a produrre clandestinamente l’alcol in casa con risultati ad alta gradazione. Per questo il Ministero della salute Iraniano ha deciso quest’anno l’apertura di almeno 150 nuovi centri riabilitativi che forniscano anche supporto sociale per persone con consumi problematici di alcol, aprendo di fatto una nuova stagione nell’affrontare questa delicata tematica.

L’Iran vanta invece una lunga tradizione di interventi di riduzione del danno per il consumatori di oppio e derivati, che comprende la distribuzione di dispositivi per iniezioni sterili e la distribuzione gratuita di farmaci sostitutivi. Interventi che hanno sostituito la distribuzione controllata di oppio che era attiva prima della Rivoluzione Islamica del 1979. L’Iran è uno dei territori vocati per la coltivazione della cannabis indica ed il papavero da oppio i cui prodotti sono tradizionalmente consumati da parte della popolazione che però rischia pene pesantissime in caso di commercio illegale. Secondo l’osservatorio dell’associazione “Nessuno Tocchi Caino” nel 2015 in Iran sono state giustiziate 546 persone accusate di reati legati alla droga (l’89% del totale mondiale) e si stima che circa il 70% delle persone detenute nelle affollate prigioni iraniane siano state condannate per reati di droga. Per correre ai ripari verso una situazione che si sta facendo insostenibile e forse anche per cogliere l’occasione di un mercato che che si apre al livello internazionale il Consiglio per il Discernimento, organismo che media fra le posizioni del Parlamento e il Consiglio dei Guardiani della Costituzione ed ha la delega per le politiche sulle droghe, sta valutando la legalizzazione della coltivazione e vendita di oppio e cannabis.

Secondo una notizia riportata da The Indipendent, il dottor Saeed Sefatian un importante membro del Consiglio ha dichiarato che l’Iran potrebbe a breve legalizzare la coltivazione, produzione e commercializzazione di oppio e marijuana così da riportare sotto il controllo statale un mercato in ascesa che non ha risentito minimante delle politiche repressive degli ultimi anni.