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Oggi hanno quaranta-cinquant’anni. Quando vincevano medaglie olimpiche incantando il mondo, erano poco più che bambine: soprattutto nuotatrici, ma anche campionesse dell’atletica leggera, lanciatrici di pesi, pallavoliste, giavellottiste e perfino ginnaste. Tutte tedesche, che hanno portato ai trionfi i colori della Germania Est dal 1972 al 1986.

Alla vigilia dei giochi di Pechino, queste donne hanno raccontato come sono state selvaggiamente dopate dalle autorità della Ddr – soprattutto attraverso ormoni maschili e steroidi – e le loro testimonianze sono state raccolte da History Channel in un documentario di cui L’espresso anticipa qui alcuni stralci.

E’ proprio a distanza di venti-trent’anni che queste donne risentono nel modo più grave di quello che è stato loro somministrato quando erano adolescenti. C’è chi ha dovuto cambiare sesso, chi ha malformazioni genitali, chi non riesce più a camminare, chi soffre di malattie ossee gravissime, chi ha problemi cardiaci o epatici, chi è sprofondato in patologie psichiatriche che vanno dalla bulimia alla depressione cronica. L’incidenza del tumore tra le ex atlete è sopra le medie e ci sono state alte percentuali di aborti spontanei e parti di bimbi malformati. Il doping di Stato in Germania est è iniziato in modo scientifico per le Olimpiadi di Monaco del ’72 e ha raggiunto il suo culmine con i Giochi di Mosca del 1980.

Solo con la caduta del Muro, nel 1989, la pratica è stata abbandonata. E, dopo la riunificazione, è emerso come molti atleti siano morti prematuramente e che le cause dei loro decessi erano state tenute nascoste dalla Stasi, la polizia segreta della Ddr. Con la graduale uscita dagli archivi della Germania Est e dell’ex Unione Sovietica, la verità sulle proporzioni della tragedia è venuta sempre di più a galla e History Channel ha potuto così svolgere un’inchiesta approfondita andando a cercare non solo le ex atlete che sono state dopate, ma anche i medici che prescrivevano loro gli ormoni maschili e i farmaci proibiti.

L’intera videoinchiesta andrà in onda, in prima visione assoluta, su History Channel, canale 407 di Sky, lunedì 28 luglio alle ore 23.