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Anche quando il proibizionismo reclama i suoi “successi”, come durante la conferenza stampa per presentare ai media una importante operazione antidroga, si dimentica di svelare che in effetti non arreca alcun danno reale al narcotraffico. Anzi non fa altro che rendere più violento in mercato illegale.
In un breve ma efficace video Neil Woods, ex poliziotto sotto copertura e membro di LEAP (Law Enforcement Action Partnership), l’organizzazione internazionale composta esclusivamente da professionisti delle forze dell’ordine, passati e presenti, che si battono per le riforme della legge sulla droga, rivela la verità dietro le operazioni antidroga e sul perché non ridurranno mai l’offerta di sostanze stupefacenti.

“Le polizie di tutto il mondo sanno che immagini come queste sono un inganno” dice Woods riferendosi alle prime pagine dei giornali con le foto delle sostanze sequestrate. “I dirigenti delle Polizie amano questa attenzione dei media” prosegue, perchè “possono migliorare le loro statistiche e spingere per aumentare i loro budget” mentre “i politici la usano per convincere tutti che le loro politiche stanno funzionando e i giornalisti sanno che le storie di droga generano sempre clic.”

“Ma c’è uno sporco segreto che ogni poliziotto in queste foto conosce” rivela Woods: “non importa quanto siano impressionanti i sequestri non fa assolutamente alcuna differenza per il traffico di droghe. Non solo non diminuiamo mai l’offerta di droga, ma questi sequestri sono parte attiva dell’incremento della violenza. Se elimini un grosso spacciatore,
tutto ciò che fai è istigare una guerra per il territorio.” E come più volte richiamato anche nel nostro Libro Bianco sulle Droghe “in questa guerra, sono i criminali più violenti e spietati che salgono al vertice.”

Nel video viene citata anche la National Crime Agency – la versione britannica dell’FBI – che riconosce che questo approccio non funziona: “Siccome c’è [una] base di utenti disposta a spendere milioni e milioni di sterline in droghe … avremo un problema con le droghe illecite in questo paese […] Non possiamo pensare di risolvere il problema arrestandoli tutti… Dobbiamo affrontare i fattori che lo alimentano.”

Woods infine si appella ai suoi colleghi: “se sei un agente di polizia che, come me, si rende conto che continuare la guerra alla droga non fa che peggiorare la situazione, allora, per favore, mettiti in contatto con noi. Unisciti al crescente movimento internazionale.”

LEAP, Anyone’s Child e Transform hanno lanciato una iniziativa, a cui Fuoriluogo si accoda, che chiede di pubblicare questo video (che per l’occasione è stato sottotitolato in italiano) ogni qual volta ci si imbatta sul web nelle celebrazioni di un sequestro di droghe da parte della polizia. L’obbiettivo è di rendere più diffusa possibile questa discussione e portare la riforma delle politiche sulle droghe al centro del dibattito pubblico.

Neil Woods ha trascorso quattordici anni (dal 1993 al 2007) lavorando come poliziotto sotto copertura, infiltrandosi in bande di narcotrafficanti, facendo amicizia e guadagnando la fiducia di alcuni dei criminali più violenti e imprevedibili della Gran Bretagna. Con l’esperienza e l’intuizione che può venire solo dall’aver combattuto in prima linea, Woods è arrivato a comprendere l’insensatezza e inefficacia della War on Drugs, che demonizza coloro che hanno bisogno di aiuto e conferisce potere agli elementi peggiori della società. Ha scritto, insieme a JS Rafaeli due libri disponibili in lingua inglese: Good Cop, Bad War e Drug Wars. Se volete conoscere meglio LEAP, qui la registrazione video dell’evento organizzato in occasione della 62 sessione della Commission on Narcotic Drugs a Vienna nel 2019 (in inglese).