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BARI – Aveva assunto cocaina e alcol il giovane di 23 anni che stanotte, sulla statale di Altamura in provincia di Bari, ha tamponato l’auto di un vigilantes di Matera, Paolo Acquaviva di 44 anni, sposato e padre di due figli, a bordo di un’auto dell’istituto di vigilanza Sivisi di Santeramo in Colle. Il giovane investitore, Angelo Creanza di Altamura, è stato arrestato per il reato di omicidio colposo.

Per combattere la guerra contro gli automobilisti “drogati” o ubriachi, è partita la campagna antidroga al volante. Ai primi test sugli automobilisti, quasi il 45% è risultato positivo. Su ottanta controlli ai posti di blocco istituiti questa notte a Verona e Peschera del Garda, trentasette sono stati i casi di positività. Il 70% aveva assunto alcol prima di mettersi al volante; un 30% droga, in modo particolare cocaina, o droga e alcol insieme. Il caso limite quello di un automobilista fermato con 3,15 microgrami per millilitro quando il tasso consentito non può superare lo 0,5. “Ai tre microgrammi si è praticamente in coma etilico”, ha spiegato Giovanni Serpelloni, direttore del Centro politiche antidroga.

Per la prima volta, medici e poliziotti su camper attrezzati da laboratorio, hanno controllato direttamente gli automobilisti sulla strada con test che non riguardano solo l’abuso di alcol ma anche quello di stupefacenti. Un modello da estendere presto in tutta Italia secondo il sottosegretario alla presidenza del consiglio Carlo Giovanardi. ”Vogliamo proporre questo modello – ha puntualizzato Giovanardi – nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni per sensibilizzare tutti gli enti locali che possono partecipare ai controlli. Che si tratti di un sistema che funziona viene certificato dai risultati registrati questa notte a Verona e provincia. Il governo non puo’ imporre i controlli, ma noi proporremo questo sistema di prevenzione a tutte le realta’ territoriali e lo esporteremo ai piloti d’aereo, ai conducenti dei bus e ai camionisti”.

Nel laboratorio mobile, un medico sottopone l’automobilista ad un tampone che chiarisce, nel giro di pochi minuti, se l’automobilista ha bevuto troppo o ha assunto droghe prima di salire in macchina. Tra i 37 positivi ai controlli della notte scorsa, 17 sono stati trovati positivi all’alcol, cioè il 21,2% del campione; 11 alle droghe (il 13,8%) e 9 contemporaneamente ad alcool e droga (11,2%).

Giovanni Serpelloni è il direttore del Dipartimento antidroga: “In realtà, la sperimentazione è iniziata già da un anno: dallo scorso agosto abbiamo iniziato a valutare la fattibilità economica, l’efficacia in termini di soggetti identificati positivi, l’accettabilità da parte delle persone fermate. Per mesi abbiamo messo a punto il modello messo in pratica la notte scorsa”.

Esami del genere eviterebbero tragedie simili a quella accaduta giorni fa ad Anzio, nel Lazio, quando una donna incinta è morta investita da un giovane che aveva assunto cocaina ma che, fermato poco prima dai militari, era risultato non positivo all’etilometro.

I costi dei controlli saranno sostenuti dalle singole Asl per conto delle regioni di residenza. Dopo l’esperimento di Verona, il Dipartimento proporrà alle singole regioni un modello con del materiale tecnico-scientifico già pronto.