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‘La formazione della Consulta degli esperti e degli operatori sociali sulle tossicodipendenze, di cui Susanna Ronconi e’ stata chiamata a far parte, ha seguito criteri di pluralita’, professionalita’ e ricerca di esperienze maturate in materia’. Cosi’ il ministro della solidarieta’ sociale, Paolo Ferrero risponde in una lettera al quotidiano ‘Il mattino di Padova’ alle polemiche nate dopo la nomina della ex brigatista a membro della Commissione.

‘Questo organismo, composto da settanta persone, cui non e’ dovuto alcun emolumento, intende riunire coloro che in questi anni hanno lavorato nel campo delle tossicodipendenze con scientificita’ e capacita’; il nome di Susanna Ronconi ci e’ stato indicato dal ‘Forum droghe’, sulla base di esperienze da lei acquisite. Ronconi, che e’ tra l’altro fra gli autori del ‘Rapporto annuale sui diritti globali’ e’ stata percio’ chiamata a far parte della Consulta sulla base della specifica indicazione di una organizzazione che opera da anni nel settore delle tossicodipendenze’.

‘Quanto alla vicenda personale di Susanna Ronconi, credo che la sua storia degli ultimi quindici anni ci parli di una persona che ha rotto completamente con il proprio passato. Condannata per un grave atto di sangue avvenuto nel 1974, Ronconi ha pagato il prezzo che doveva pagare con la giustizia e ha poi scelto di svolgere dagli anni Novanta molte attivita’ sociali, in particolare con il Gruppo Abele di Torino, spendendosi in ogni modo per i piu’ deboli’.

‘Sono evidenti le sofferenze e i drammi che il terrorismo ha provocato a molte persone; per questo il terrorismo e’ stato combattuto e sconfitto. Ma e’ sotto gli occhi di tutti il fatto che, se mai vi e’ stato un caso in cui l’espiazione della pena ha determinato un percorso di reimpostazione complessiva della propria esistenza, e’ proprio quello di Susanna Ronconi. la sua presenza nella Consulta non vuole quindi in alcun modo negare il dolore prodotto dal terrorismo, o peggio ancora insultare chi questo dolore ha subito. A partire da una radicale modifica di impostazione della propria vita, questa nomina riconosce il lungo lavoro da lei svolto nel campo delle tossicodipendenze e tra i settori piu’ deboli della nostra societa’, conclude il ministro.