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Portare nel dibattito pubblico italiano sulle droghe, sempre insufficiente, sempre parziale, più funzionale alla dialettica politica quando non alla propaganda che alla gestione di un fenomeno complesso, il punto di vista originale e concreto delle città, delle scene in cui il consumo avviene quotidianamente, in modi diversi, plurali, coinvolgendo persone pienamente integrate nella società così come invece persone in cui il consumo e’ espressione di disagio ed esclusione sociale.

Questo l’obiettivo di Rete ELIDE, la rete nazionale degli Enti Locali per una politica innovativa sulle droghe, nata su impulso dei Comuni di Bologna, Torino, Milano, Napoli, Bari e della Città Metropolitana di Roma. Uno sguardo quello delle città, delle loro pratiche di riduzione del danno, delle esperienze di mediazione e negoziazione fra interessi diversi, di gestione della vita notturna, di inclusione sociale, troppo poco considerato e spesso periferico nella discussione. Eppure uno sguardo importante,  pragmatico nello sperimentare un altro modo possibile di gestione del fenomeno del consumo di droghe, che vada oltre la criminalizzazione dei consumatori e la risposta securitaria, che a ben vedere ha fallito e non ha ridotto il fenomeno né le complessità che porta con se’.  Pratiche di riduzione del danno che muovono da un obiettivo di tutela e promozione della salute delle persone che consumano, con l’obiettivo che il consumo, laddove non evitabile, non avvenga in modi e in solitudini che mettono a rischio la vita delle persone. Pratiche di negoziazione sociale che promuovano interventi mirati alla mediazione tra stili di vita e interessi diversi, con il coinvolgimento di tutti gli attori, compresi i consumatori stessi. Pratiche di inclusione sociale con strategie di intervento che minimizzino l’espulsione delle persone che usano sostanze, che induce una frattura nel tessuto sociale, a favore di interventi di inclusione che al contrario garantiscano i diritti sociali delle persone che usano droghe, assicurando l’accesso al welfare locale, eliminando ogni discriminazione basata sui comportamenti di uso, e includendole nel sistema dei servizi, delle politiche attive del lavoro e abitative destinate alla popolazione generale.

Rete ELIDE nasce quindi come uno spazio di condivisione di una visione politica alternativa sulla gestione dei consumi, sistemica e non parcellizzata in mille provvedimenti spot, e per condividere pratiche innovative di gestione del fenomeno. Un luogo anche per chiedere una evoluzione normativa quantomai necessaria e una piena applicazione delle novità come ad esempio l’attuazione dei livelli essenziali di assistenza sulla riduzione del danno e dei rischi,  introdotti da oltre cinque anni nell’ordinamento italiano e rimasti privi di una adeguata definizione che ne specifichi tipologie e standard e li renda esigibili in tutto il contesto nazionale.

Questo ambizioso programma di azioni è stato oggetto di un incontro di lancio della Rete a Bologna il 23 giugno, in cui RETE ELIDE si è confrontata con le più avanzate esperienze internazionali, con le città di Atene, Amsterdam, Parigi, e in cui vi è stata la testimonianza di Ruth Dreifuss, prima donna Presidente della Confederazione Svizzera e oggi commissioner della Global Commission of Drug Policy. Una occasione di confronto anche con le realtà dell’associazionismo e del Terzo Settore impegnate da decenni a promuovere la cultura della riduzione del danno come Forum Droghe, CNCA e ITARDD – Rete italiana della Riduzione del Danno, che hanno accompagnato sin dalla sua ideazione la Rete. Con l’appuntamento di Bologna parte l’attività di Rete ELIDE, che conta di aggregare molti altri enti locali che desiderano affrontare il tema delle politiche pubbliche sulle droghe con serietà e capacità di incidere realmente sulle dinamiche delle proprie città.

*Assessore welfare Comune di Bologna