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Fondata da Alberto Alemanno, docente di diritto europeo alla Hec University di Parigi, e da Lamin Kahadar, avvocato e Pro Bono Manager Europa per Dentons, The Good Lobby raccoglie in Italia l’esperienza dell’associazione Riparte il futuro.

Il team dell’organizzazione, impegnata dal 2013 a combattere la corruzione nel nostro Paese, proseguirà infatti il proprio impegno all’interno di The Good Lobby, affiancando alla lotta alla corruzione anche azioni e campagne volte a eliminarne le cause più profonde: disuguaglianze, nepotismo, rassegnazione, favoritismi, sfruttamento indebito delle risorse del pianeta.

“Partecipare in prima persona è l’unica possibilità per tornare a difendere il bene comune”, afferma Federico Anghelé, già Responsabile delle relazioni istituzionali di Riparte il futuro e ora Direttore della nuova sede italiana di The Good Lobby.
“Per questo abbiamo deciso di portare tutta la nostra esperienza a servizio di una missione più grande: rendere più democratica, unita ed equa la società in cui viviamo.”

Ereditando dunque il bagaglio e i successi ottenuti da Riparte il futuro, lanciata sette anni fa da Libera e Gruppo Abele e divenuta indipendente nel 2015, The Good Lobby offrirà sostegno a cittadini, enti e organizzazioni per diventare in prima persona agenti del cambiamento.

Tra le attività previste si segnalano percorsi di formazione, assistenza legale pro bono, nonché campagne di pressione e sensibilizzazione su politici e istituzioni, un’attività grazie a cui Riparte il futuro ha ottenuto in questi anni grandi risultati.

Dopo aver vinto assieme ad altri partner della società civile battaglie cruciali come quella per ottenere un Freedom of Information Act italiano (FOIA) e una legge sul whistleblowing, il team di Riparte il futuro approda dunque a The Good Lobby e lancia subito tre grandi sfide a governo e Parlamento: ottenere una legge efficace sul conflitto di interessi, una normativa che contrasti realmente evasione fiscale e riciclaggio, e ovviamente una legge che regolamenti l’attività di lobbying.

Proprio su questo tema sono stati presentati circa 50 disegni di legge in 50 anni. Otto solo durante l’ultima legislatura e tutti firmati da forze politiche di maggioranza (quattro del PD, due del M5S, due dell’attuale Italia Viva). Tuttavia la rappresentanza degli interessi avviene ancora senza una regolamentazione precisa che incentivi la trasparenza.

“Vista l’abbondante iniziativa delle attuali forze di governo ci aspettiamo che una legge sul lobbying venga presto inserita tra le priorità dell’agenda politica” – conclude Federico Anghelé – “La lobby “buona” dei cittadini si impegnerà perché questo accada come primo atto della nostra attività sul territorio nazionale. Tanto più che, secondo un sondaggio che abbiamo condotto a luglio su un campione di senatori e deputati, il 95% dei parlamentari intervistati dell’attuale maggioranza considera molto urgente l’approvazione di una normativa ad hoc”.

Tra i primi appuntamenti, 13 dicembre si terrà a Bruxelles la cerimonia di premiazione dei Good Lobby Awards. L’iniziativa premia ogni anno i cittadini, le organizzazioni, gli studi legali, gli accademici, le collaborazioni e i filantropi che si sono distinti per il loro impegno offrendo competenze, tempo, energie, entusiasmo per portare avanti una buona causa. Cittadina lobbista del 2018 è stata nominata Greta Thunberg, scelta dalla giuria di The Good Lobby prima che diventasse famosa e che il suo impegno contro il cambiamento climatico avesse un impatto planetario. Sono oltre 130 i candidati per l’edizione 2019, tra i quali 13 italiani. Chissà che anche quest’anno non venga scoperta la nuova Greta?