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I partecipanti alla conferenza sulla riduzione dei rischi di propagazione dell’Aids, organizzata a Vilnius con il sostegno della Fondazione Elton John, hanno denunciato oggi una repressione cruenta che viene subita dai tossicodipendenti in Europa dell’est e in particolare in Russia. “E’ in corso un rafforzamento sempre maggiore delle politiche repressive. Alcuni vengono condannati a pene carcerarie estremamente lunghe, non per traffico ma per possesso di piccole quantita’ di droghe”, ha spiegato all’agenzia France Press (AFP) Michel Kazatchkine, inviato speciale dell’ONU per l’Hiv/Aids in Europa dell’est. Una situazione che viene confermata da Larissa, una militante che viene dall’enclave russa di Kaliningrad. “Per i medici, i tossicodipendenti sono come dei criminali. Io sono stata trattata come una persona di seconda classe. Sono stata privata dei miei diritti, come se avessi violato le leggi”, ha detto in pubblico un tossicodipendente di una cinquantina di anni. Secondo Kazatchkine i trattamenti sostitutivi sono illegali in Russia e i programmi di scambio di siringhe quasi inesistenti. Questo ex-medico denuncia “la ferocia giudiziaria”, incoraggiata da fattori culturali, sociali, religiosi ed anche economici. L’Europa dell’est ha conosciuto in questi ultimi anni una recrudescenza dei casi di Aids che ha coinvolto 1,5 milioni di persone nel 2011, con il 33% di infezioni contratte per via endovenosa iniettandosi droga, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanita’ (OMS). “L’esclusione sociale e’ il motore dell’epidemia di Hiv in Europa. E’ un circolo vizioso: la marginalizzazione sociale aumenta il rischio di essere vittime dell’Hiv e l’Hiv esacerba la marginalizzazione sociale, contribuendo ad un nuovo fattore di stigmatizzazione”, dice Martin Donoghoe dell’ufficio europeo dell’OMS, incaricato sui programmi per l’Aids e l’epatite virale.
All’apertura della conferenza di Vilnius, l’ex-presidente polacco Aleksander Kwasniewski ha fatto appello perche’ si decriminalizzi il possesso di droghe. “Durante il mio mandato, su consiglio di numerosi gruppi, io avevo firmato una legge che criminalizzava il possesso personale di droghe. Io so che e’ stato un errore. La depenalizzazione e’ un buon modo di affrontare il problema”, ha detto Aleksander Kwasniewski che e’ membro della Global Commission on Drug Policy.
L’assemblea generale straordinaria dell’Onu che avra’ luogo all’inizio del 2016, sara’ la prossima occasione. “Sara’ la prima volta da 18 anni che un’assemblea dell’ONU parlera’ di stupefacenti e questi due anni che ci separano li impiegheremo in un lavoro di convinzione, di dialogo, anche se in un clima difficile”, ha detto Michel Kazatchkine.