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Continuano a crescere in Catalogna le adesioni alla campagna lanciata per la liberazione di un lava-auto di Montgat, vicino a Barcellona, Oscar Sanchez arrestato e estradato verso l’Italia l’anno scorso perche’ accusato di essere un narcotrafficante, e gia’ condannato a 14 anni di carcere dalla giustizia della Penisola.
Secondo la stampa spagnola Sanchez e’ vittima di un furto di identita’ da parte di un presunto trafficante di droga uruguayano, Marcelo Roberto Marin Iannandrea, da allora detenuto nel carcere di Las Palmas, nelle Canarie. La vicenda e’ stata definita oggi ‘un incubo kafkiano’ per il lava-auto catalano dal quotidiano El Periodico. Il giornale scrive che una indagine della polizia spagnola avrebbe dimostrato che l’uruguyano ha usato piu’ volte un documento di identita’ rubato a Sanchez, fra l’altro per registrarsi in un albergo da dove, con una carta telefonica pure comprata sotto la falsa identita’ del catalano, ‘coordino’ spedizioni di cocaina ai clan Bianco e Iadonisi della Camorra’. ‘Per questi reati, che non ha commesso, Sanchez e’ stato detenuto e estradato in Italia, dove si trova da un anno in carcere ed e’ stato condannato a 14 anni’, precisa El Periodico.
Secondo la tv pubblica Tve centinaia di cersone hanno aderito in Catalogna alla Piattaforma di appoggio a Oscar Sanchez di cui chiedono la liberazione di Sanchez, considerandolo innocente e vittima di un errore giudiziario. I proprietari del lavaggio per auto in cui lavorava hanno fra l’altro dichiarato che l’uomo non si e’ assentato da Montgat nel periodo in cui, secondo i carabinieri, si sarebbe trovato a Roma, all’inizio del 2006 per coordinare gli invii di cocaina in Italia. Secondo El Periodico la polizia spagnola avrebbe interrogato una persona che si trovava a Roma con ‘Sanchez’ e gli avrebbe mostrato una foto del lava-auto. L’uomo avrebbe confermato che non si trattava della persona con lui in Italia, e avrebbe fatto in nome invece dell’uruguayano Iannandrea.