I pazienti trattati con eroina hanno migliorato la loro salute fisica due volte e mezzo in piu’ rispetto a coloro che hanno avuto solo metadone. E’ questa una delle principali conclusioni dell’esperimento andaluso di prescrizione d’eroina, realizzata a Granada a partire dal 2003 su 62 tossicodipendenti gravi. La sperimentazione, una delle prime al mondo, ha riguardato tossici di lungo corso che avevano fallito con le cure metadoniche. Oggi delinquono di meno e hanno migliorato la propria situazione sociale, ed e’ per questo che gli esperti raccomandano d’estendere il programma ai drogati finora esclusi, con alle spalle una lunga storia d’insuccessi. Lo studio e’ pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Abuse Treatment, e la Giunta andalusa intende illustrarlo la prossima settimana.
Il 27 agosto 2003 e’ partito il programma di distribuzione controllata d’eroina. Per la prima volta in Spagna -preceduta solo da Olanda e Svizzera- l’equipe della Escuela Andaluza de Salud Publica, diretta da Joan Carles March, iniziava a somministrare eroina a 31 tossicodipendenti di lunga durata. I pazienti arrivavano al centro dell’ospedale Virgen de las Nieves due volte al giorno, e il personale, dopo aver effettuato i controlli di rito, gli fornivano 274,5 milligrammi d’eroina al giorno in due riprese. Per la notte gli davano anche una dose di metadone. Un altro gruppo di pazienti ugualmente problematici, tirati a sorte, era trattato solo con metadone.
I 62 pazienti avevano avuto anni difficili, erano sieropositivi o malati di epatite e affetti da disturbi psichiatrici. Erano gli esclusi tra gli esclusi. L’obiettivo dell’esperimento non era di dissuaderli dal drogarsi, ma di vedere se l’eroina distribuita con il controllo medico potesse servire a migliorare la loro situazione di pazienti estremi. Di questi, 12 hanno abbandonato il programma (due perche’ finiti in prigione, due all’ospedale, uno morto…). Gli altri hanno seguito il trattamento per nove mesi, con un supporto psicologico e la presenza di un avvocato che li aiutava a risolvere i loro guai legali o ad ottenere una pensione.
I risultati pubblicati ora mostrano che i due gruppi hanno migliorato il proprio stato, ma il gruppo trattato con l’eroina ha ottenuto maggiori benefici. “Il gruppo sperimentale e’ migliorato piu’ del gruppo di controllo come stato generale di salute (2,5 volte di piu’) e riguardo ai comportamenti a rischio Hiv (1,6 volte di piu’)” spiega lo studio. Inoltre, i pazienti trattati con eroina hanno migliorato la qualita’ della loro vita, l’integrazione sociale, hanno ridotto l’assunzione di eroina per strada da 25 a 8 volte il mese e la condotta delittuosa e’ scesa da 11 volte a una al mese. Infine, hanno ridotto il consumo di cocaina e lo scambio di siringhe sporche.
I risultati, analoghi a quelli registrati in Olanda e Svizzera, pagano lo scotto della dimensione: il gruppo piccolo di pazienti toglie potenza statistica rispetto alle tante variabili psicosociali. Ma i ricercatori concludono che “la prescrizione di eroina per via endovenosa e’ sicura e fattibile nel nostro contesto” e che l’eroina puo’ essere un’alternativa terapeutica per tossicodipendenti con gravi disturbi alla salute e che non hanno tratto giovamento dalla cura metadonica. Lo studio suggerisce anche un’altra lettura: i pazienti trattati con metadone a dosi piu’ alte di quelle fornite dai servizi sociali, coadiuvati da un sostegno psicologico, medico e legale, hanno migliorato la loro situazione rispetto ai tentavi precedenti. Ultimo commento: per tutto questo serve denaro.