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I primi dati provenienti dalla California confermano che il processo di regolamentazione legale della cannabis, prima ad uso terapeutico e poi ricreativo, non produce un aumento dei consumi fra gli adolescenti, come amano spesso paventare i proibizionisti, bensì ha l’effetto contrario.

Come già rilevato in Colorado infatti, l’uso di marijuana da parte degli adolescenti continua a diminuire in California, secondo i dati statali forniti dalla California Healthy Kids Survey, un’indagine biennale finanziata dai dipartimenti di Salute e Istruzione.

I dati californiani si riferiscono al periodo precedente all’avvio delle vendite legali di cannabis ad uso ricreativo, ma ricordiamo che la legislazione locale sulla cannabis terapeutica era notoriamente poco stringente rispetto ai requisiti per l’accesso alle cure. La legge della California ha legalizzato l’uso, il possesso e la coltivazione di marijuana da parte di adulti nel novembre 2016. Le vendite di cannabis per uso adulto al dettaglio non sono entrate in vigore fino al 1 ° gennaio 2018.

Tra gli studenti frequentanti il 7° grado (12–13 anni), il 4,2% ha riferito di aver usato cannabis negli anni dal 2015 al 2017, rispetto al 7,9% negli anni dal 2013 al 2015 (-47%). Tra gli studenti al 9° grado (14–15 anni) il 17,4 percento ha riferito di aver usato cannabis negli anni dal 2015 al 2017, rispetto al 23,1 percento negli anni dal 2013 al 2015 (-25%). Tra gli studenti dell’11° grado (16–17 anni), il 31,9% dichiara di aver usato cannabis negli anni dal 2015 al 2017, rispetto al 37,9% degli anni 2013-2015 (-16%). Anche la percentuale di adolescenti che segnalano con cannabis più volte e/o ripetutamente negli ultimi 30 giorni è diminuita per tutte le fasce di età.

Questi primi rapporti confermano che legalizzare e regolamentare la cannabis non aumenta l’uso di marijuana giovanile, ma piuttosto ha l’effetto opposto“, ha detto Ellen Komp, vice-direttore di NORML California. “Il fatto che il più grande calo nell’uso riportato provenga da gruppi di età più giovane è un indicatore particolarmente incoraggiante del successo della regolamentazione“.

Altra ricerca interessante, proveniente dalla California, è quella pubblicata nel Journal of Adolescent Health che ha rilevato come l’istituzione di dispensari di cannabis terapeutica nelle immediate vicinanze delle scuole non rende gli adolescenti più suscettibili all’utilizzo di marijuana.

I ricercatori del Department of Family Medicine and Public Health, dell’Università della California (San Diego) hanno esaminato l’associazione tra l’istituzione di dispensari di cannabis terapeutica nei quartieri delle scuole e gli schemi di utilizzo dei giovani in California. Lo studio riporta: “La distanza dalla scuola al più vicino dispensario di marijuana medica non è stata associata all’uso di marijuana da parte degli adolescenti nel mese precedente o alla predisposizione all’uso di marijuana in futuro, né il conteggio dei dispensari di marijuana medica nel raggio di 3 miglia dalla scuola. Né il prezzo del prodotto né la varietà del prodotto nel dispensario più vicino alla scuola erano associati all’uso di marijuana o alla sua predisposizione all’utilizzo.” Gli autori hanno concluso: “Non abbiamo trovato il supporto empirico per associare disponibilità, prezzo e varietà di prodotti di cannabis terapeutica vicino alle scuole con l’uso di marijuana da parte degli adolescenti e la suscettibilità di usarla in futuro”.

I risultati del lavoro sono coerenti con gli studi precedenti che hanno scoperto che la presenza dei rivenditori di cannabis non è associata positivamente agli aumenti dell’uso o dell’accesso alla marijuana.

[Fonte NORML]