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Bernardo Parrella

Bernardo Parrella

Anche quest’anno si festeggia in tutto il mondo il 420 (oppure 4/20 o 4:20), noto anche come Weed Day. Il codice numerico inglese indica la giornata (20 aprile) e soprattutto l’orario di quello che è divenuto un articolato omaggio alla cultura della marijuana in senso lato. Evento che ormai è una specie di giornata internazionale pro-cannabis, con manifestazioni ed eventi locali previsti specialmente nel mondo anglofono. Imponendosi anzi come simbolo del fronte antiproibizionista e pro-cannabis, oltre che occasione per eventi artistico-creativi di ogni tipo, prima di tutto in Nord-america dove continuano a propagarsi le normative locali di regolamentazione.

Giusto per fare un po’ di storia, l’idea del 420 nasce nel 1971 grazie a sei studenti liceali a San Rafael, poco a nord di San Francisco. All’epoca non era certo semplice riuscire a farsi una fumatina in santa pace, così la combriccola pensò a quel codice, le 4:20 del pomeriggio, quando volevano ritrovarsi per qualche avventura collettiva dopo aver fumato uno spinello. Il gruppo iniziale di studenti (noti come “The Waldos”,  gli strambi) continuò quegli incontri e avventure periodiche,  finché il nome in codice prese a circolare nell’entourage dei Grateful Dead, allora alle prese con le prime jam session dell’era pre-psichedelica. Un passaparola e una pratica inarrestabili, con l’annessa diffusione della cannabis tra persone di ogni età e provenienza. Da rivolo della controcultura californiana, il 420 è così riemerso nel quotidiano vissuto di decine di milioni di americani (e oltre) che fanno uso di cannabis a scopo ricreativo, al pari dell’alcol, o come per altre attività socialmente accettate.

Superata abbondantemente l’iniziale fase “undeground”, la giornata è insomma divenuta una sorta di festa della marijuana. Due anni fa il 420 è stato perfino inserito nell’Oxford English Dictionary,  dando pieno credito a “The Waldos” per averlo inventato e diffondendone al meglio la storia e la portata. Spingendo ovviamente anche l’aspetto commerciale, con certe corporation che ne fanno occasione di marketing e business: quest’anno, per esempio, Lyft offre 4.20 dollari di credito per chi ne usa i servizi di car-sharing in varie città statunitensi, mentre Carl’s Jr. lancia un esclusivo hamburger con condimenti a base di CBD nei negozi di Denver e nella Bay Area di San Francisco il noto produttore di gelati Ben & Jerry ne offrirà gratis alcune confezioni nei dispensari ufficiali di cannabis.

Quest’anno la scena appare alquanto animata in Canada, dove il 17 ottobre scorso è entrato in vigore a livello nazionale il Cannabis Act, secondo Paese al mondo a legalizzare dopo l’Uruguay. Tra i molti eventi in calendario a Toronto, da segnalare il “420 Comedy Festival” oltre a serate ricche di musica, DJ e attrazioni dal vivo sotto titoli come “420 Bhang”, “Legalized 420”, “420 Sound Bath Journey”. Passando a veloci segnalazioni nei limitrofi Stati Uniti, il primo “420 Festival” sbarcherà finanche nella cittadina di Bangor, nel sud-ovest del Michigan, Stato dove la legalizzazione è passata nel novembre scorso tramite referendum popolare. A Denver, in Colorado, si terrà il “Mile High 20 Festival“: previste oltre 50.000 persone e una serie di noti musicisti. Si terrà invece sabato a Hyde Park, nel cuore di Londra, la “manifestazione di protesta 420 più grande del Regno Unito”, in aggiunta a eventi musicali più ristretti nei pub cittadini.

Per l’occasione c’è l’immancabile vendita online di prodotti ad hoc, inclusi speciali buoni-sconti, mentre svariati hashtag su Twitter (tipo #420day) offrono abbondanza di notizie in tema. Né manca l’informazione ben fatta sulla strada compiuta negli ultimi tempi dal movimento pro-legalizzazione, a partire da quest’ottimo riepilogo di Motley Fool. Sullo stesso filone, stavolta un gruppo di attivisti lancia una campagna centrata sulla giustizia sociale che assume la data del giorno successivo (421 For All). Obiettivo è la riforma del sistema giudiziario federale, che impone tuttora arresti e condanne per possesso di cannabis. Si parte con una serata per la raccolta fondi alla Chelsea Music Hall di New York City a sostegno di organizzazioni da tempo in prima fila sulla questione, quali Drug Policy Alliance e Cage-Free Cannabis.

Iniziative queste ultime che vogliono porre ulteriore pressione all’ala progressista Usa, soprattutto in vista delle presidenziali del 2020. Dove non a caso le riforme legislative pro-cannabis vanno acquistando spessore, a partire dal Marijuana Justice Act presentato al Senato e dalla diffusa volontà di garantire proprio atti di “giustizia riparatrice” alle comunità colpite in questi decenni dalle norme proibizioniste. Un quadro dalle grosse potenzialità a cui daranno certamente ulteriore impeto le svariate iniziative previste in questa giornata di festa di festa, informazione e attivismo pro-cannabis.