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(Notiziario Aduc) Il Belgio, in particolare le Fiandre, non ci sta ad essere indicato come uno dei grandi porti di arrivo della droga (cocaina ed eroina) in Europa. Due giorni fa è stato reso noto uno studio di un’agenzia del Ministro degli Esteri Usa secondo il quale il 25 per cento della cocaina smerciata in Europa arriva attraverso il Belgio, in particolare dal porto di Anversa e dall’aeroporto di Bruxelles. Ieri il quotidiano fiammingo Gazet van Antwerpen scrive che la polizia federale e le dogane non credono che il Belgio ed in particolare il porto di Anversa sia una delle principali stazioni di scambio della droga europea. E indicano subito un altro colpevole: “c’è molta più droga che arriva dall’Olanda e dalla Spagna”. Secondo la polizia sono enormemente sovrastimate le quantità di 60 tonnellate di cocaina e di 30 tonnellate di eroina che sarebbero entrate in Belgio nel 2007. Per le autorità belghe in totale la droga passata sul suolo patrio non supera le 16 tonnellate in totale, in buona parte portate da corrieri come afferma lo studio, che aumentano sempre più, correndo anche grossi rischi nascondendo la droga nello stomaco. Qui si noti come la polizia interpellata dal quotidiano fiammingo sia probabilmente quella che è ad Anversa, e che senza nasconderlo tende a scaricare le responsabilità sui colleghi di Bruxelles, dove c’è l’aeroporto sotto accusa e dove arrivano i corrieri. Ad Anversa, secondo lo studio Usa, arrivano invece i Tir, in particolare dalla Turchia. Forse i Tir possono nascondere più droga di quanta ne possa portare una persona nello stomaco. La polizia non ammette neanche che i trafficanti di droga possono contare sull’aiuto di lavoratori portuali (di Anversa) corrotti. Il lavoro di scarico delle navi che trasportano i container, si sostiene, non avviene necessariamente con l’aiuto di lavoratori del porto. I trafficanti di droga, dice la polizia che controlla il porto, possono rompere e falsificare i sigilli, o nascondere la droga in mezzo alle merci legali prima della spedizione.