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(Notiziario Aduc) Una vita troppo dura, trascorsa nel buio delle miniere e con la consapevolezza che il pericolo è sempre in agguato. Per farsi coraggio, o per tornare a sentirsi “di nuovo esseri umani”, come ammette lo stesso Jeff Trapp, 54 anni, l’unico antidoto per i minatori (ma non solo) dello stato della Virginia, è ricorrere spesso alla droga. Droga assunta sotto forma di antidolorici, “pain killers” come li chiamano in inglese, e che possono essere dosi di metadone, o anche di ossicodone.
E’ la nuova indagine del Washington Post, che parla del male che sta attanagliando i minatori della Virginia. “Un numero record di 248 persone hanno perso la vita nel 2006 nella regione a ovest della Virginia, morte per overdose. Più di quanti hanno perso la vita per omicidi, incendi e incidenti provocati dall’abuso dell’alcool. Si tratta di un incremento del 18% rispetto al 2005, e pari al 270% rispetto a dieci anni fa”.
Il problema è presente soprattutto nelle aree rurali più povere della Virginia, e non è limitato ai minatori. “L’abuso o la cattiva assunzione degli antidolorifici sono al peggior livello dei 16 anni in cui ho lavorato nell’area dei narcotici”, ha detto Richard Stallard del dipartimento di polizia, direttore anche del Southwest Virginia Drug Task Force.
In tutto, nei primi nove mesi dello scorso anno, la polizia ha provveduto a 442 arresti, l’86% in più rispetto allo stesso periodo del 2006.
Il ricorso al metadone non inizia però illegalmente. Il lavoro duro delle miniere porta molti dipendenti ad assumere i medicinali sotto prescrizione medica; molte volte si tratta di minatori che hanno riportato diverse ferite nell’espletamento delle loro mansioni, e che hanno avuto bisogno di una serie di interventi per continuare a rimanere operativi.
Ma si tratta pure di medicinali che portano dipendenza, e nella cui trappola cadono molti operai distrutti dal lavoro. E’ il caso dello stesso Trapp -ma come di molti altri-, che alla fine ha utilizzato i suoi risparmi di 60.000 dollari per tornare a sentirsi, come dice lui stesso, un essere umano, attraverso l’assunzione del metadone. Intervistato dal Washington Post, il minatore ammette di non voler continuare ad avere questa dipendenza ogni giorno, ma descrive anche gli effetti dell’astinenza quando non ha le sue pillole. “Non riesci a dormire, non riesci a mangiare. E’ come l’influenza, ma è 10 volte peggio”. E il risultato finale è descritto chiaramente in una fotografia pubblicata sul Washington Post, che ritrae i minatori dell’area della Virginia fare la fila, fin dalle tre del mattino, di fronte alla clinica Clinch Valley Treatment Center, luogo in cui sono sicuri di poter avere la loro razione quotidiana di metadone.