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(Notiziario Aduc) Il dirigente della Divisione Anticrimine della Questura di Gorizia, C. L., e’ stato arrestato oggi con le accuse di corruzione, favoreggiamento e rivelazione di segreti d’ufficio a un’organizzazione dedita allo spaccio di droga tra Friuli-Venezia Giulia e Veneto.
L’indagine, condotta dalla Procura della repubblica di Trieste, ha portato in carcere altre due persone, entrambe accusati di aver venduto cocaina a consumatori della provincia di Trieste.
Lorito -secondo quanto reso noto dal Procuratore capo di Trieste, Nicola Maria Pace- avrebbe coperto l’attivita’ di spaccio gestita dai due in cambio di favori personali, in particolare ricevendo egli stesso sostanze stupefacenti.
Gli ordini di custodia cautelare, emessi dal Gip su richiesta dei pm Raffaele Tito e Lucia Baldovin, e’ stato eseguito oggi dalla Squadra mobile della Questura di Trieste. Sono state inoltre eseguite numerose perquisizioni in abitazioni delle province di Trieste, Gorizia e Treviso.
L’inchiesta era nata da accertamenti su un incendio doloso che aveva danneggiato, nel luglio scorso, una pescheria aperta da pochi giorni nel Comune di Duino Aurisina (Trieste). Dalle indagini e’ venuta alla luce l’esistenza di un traffico di stupefacenti tra le tre province.
Le intercettazioni telefoniche hanno cosi’ portato alla scoperta dei legami tra i due presunti gestori del traffico di cocaina. Dalle loro rivelazioni sono scaturite le accuse al dirigente della Questura isontina, che e’ stato arrestato oggi.