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(Notiziario Aduc) Il presidente George W. Bush ha proposto 1,4 miliardi di dollari da destinare alla lotta ai cartelli delle droghe in Messico e a sei nazioni sudamericane, proposta accolta con ostilita’ dai membri della Commissione che l’ha esaminata. Questa iniziativa e’ arrivata in ritardo, non convincendo del tutto i membri della Commissione per gli affari esteri della House, i quali ritengono che questi fondi dovrebbero essere spesi per “togliere l’interesse verso le droghe”, mentre temono che i militari messicani e la polizia (corrotti) se ne impadroniscano o li usino impropriamente, e sono stupiti che il Congresso non abbia considerato queste possibilita’.

“Abbiamo appreso dell’iniziativa del presidente dai Media, e questo e’ un comportamento non propriamente corretto e profondamente fastidioso”, ha dichiarato il presidente democratico della Commissione Tom Lantos, mentre per il collega repubblicano David Scott il presidente Bush, ignorando il Congresso, ha messo in pericolo le relazioni estere del Paese. “Il Congresso non e’ una banca dove il presidente si reca per ottenere finanziamenti. Questo e’ il tipo di politica che ha messo gli Stati Uniti nella posizione in cui e’ oggi a livello mondiale”.
In ottobre, dopo mesi di negoziati a porte chiuse, Bush ha rivelato il piano chiamato “Initiative Merida”, come la citta’ messicana dove la maggior parte degli accordi sono stati siglati.
Il presidente Felipe Calderon ha inserito la lotta agli stupefacenti come priorita’ nella sua agenda, mandando truppe militari contro i cartelli delle droghe, che solo negli ultimi due anni hanno ucciso piu’ di 4 mila persone.
Lo stanziamento iniziale di 550 milioni di dollari fa parte dell’anno fiscale 2008, all’interno degli ulteriori fondi militari richiesti per l’Iraq e l’Afghanistan. Dei cinquecento milioni destinati al Messico, 208 sono per gli elicotteri e il resto per l’addestramento militare, tecnologie ed equipaggiamento, e 50 a sei nazioni sudamericane. “Le attrezzature comprendono una rete di comunicazioni sicura, tecnologie informatiche di supporto per svolgere le indagini”, ha dichiarato David T. Johnson, vice segretario di Stato per il Bureau of International Narcotics and law Enforcement Affairs.
Questo piano e’ stato attaccato sia dai democratici che dai repubblicani. “Dodici anni fa’ gli Stati Uniti diedero 73 elicotteri al Messico, ma erano usati e non funzionavano bene, cosi’ fini’ che il Messico ce li ridiede indietro”, conclude Lantos.
I repubblicani sono preoccupati soprattutto per la corruzione. “Ho letto che due ragazze hanno attraversato il confine per un concerto e sono state rapite dalla polizia e portate ad alcuni trafficanti come regalo”, ha detto il Congressman Tom Tancredo, “E’ preoccupante che diamo dei soldi e ci aspettiamo che li spendano correttamente”, e il collega Ted Poe, mostra la foto di un trafficante vestito da poliziotto mentre tenta di passare il confine con armi e uno zaino pieno di cocaina.
Molti membri della Commissione ritengono che sia necessario un addestramento migliore, ma temono che alcuni soldati si uniscano ai gruppi paramilitari che pagano molto di piu’ dell’esercito e usino la conoscenza dei segreti militari contro il Governo messicano. Inoltre, le attrezzature possono essere rubate e usate contro la polizia.
Merida, un programma di tre anni di aiuti, e’ il piu’ grande lanciato per combattere i cartelli latino americani dopo il Plan Colombia di sette anni fa’.
Secondo stime ufficiali statunitensi, i trafficanti trasportano ogni anno dal Messico agli Stati Uniti tra 8 e i 24 miliardi di dollari derivati dei proventi delle droghe. (Los Angeles Times)