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(Notiziario Aduc) Ogni giorno una tonnellata di cocaina arriva in Guinea Bissau dalla Colombia per raggiungere poi l’Europa. L’intelligence occidentale parla “del peggior problema di traffico di droga emerso finora nel continente africano”, ammettendo di averne sottovalutato la portata. “Più informazioni acquisiamo e più rimaniamo scioccati dalle cifre che emergono”, ha dichiarato un alto funzionario dell’agenzia Usa contro la droga in servizio in Europa.
Stando alle stime riportate oggi dall’Independent, i carichi di cocaina che ogni mese transitano nel paese dell’Africa occidentale sono pari a oltre 10 volte il suo prodotto interno lordo. La Guinea Bisseau è uno dei paesi più poveri al mondo, la cui principale ricchezza deriva dall’esportazione di anacardi.
Gli investigatori e le agenzie di intelligence occidentali ritengono che ogni notte atterrino nel paese due aerei con a bordo più di 800 chilogrammi di cocaina, provenienti dall’America latina. Da qui, il carico di droga riparte verso il nord, nei container delle navi o su piccoli aerei, oppure attraverso le organizzazioni criminali dedite al traffico di esseri umani.
La scorsa settimana, il principale attivista per i diritti umani, Mario Sa Gomes, ha lanciato un duro attacco contro il governo per la sua presunta complicità nel narcotraffico, che “minaccia la dignità del popolo della Guinea Bissau e la nostra integrità territoriale”. In un’intervista all’emittente radiofonica nazionale ha quindi suggerito “l’immediata rimozione dei vertici delle forze armate e della polizia” per risolvere il problema. Un’ora più tardi, le autorità avevano spiccato un mandato di arresto nei suoi confronti, costringendolo a fuggire.
Il padre teme che possa venire ucciso dalla polizia.
Il quotidiano britannico è riuscito a rintracciarlo e a intervistarlo: “Quello che ho detto è vero. Tutti sanno che in Guinea Bissau il potere è in mano ai militari. Stiamo combattendo una guerra internazionale. Abbiamo bisogno di protezione”. Sono diverse le fonti che accusano di complicità il ministro dell’Interno del paese, Baciro Dabo, e il capo della Marina, Jose Americo Bubu Na Tchutu. Il primo ha smentito che il paese sia diventato un narco-stato, mentre il secondo ha negato ogni coinvolgimento. “Aspetto di vedere le prove”, ha detto il capo della marina.