(Notiziario Aduc, 12 maggio 2007) Ad avviso del viceministro dell’Interno Marco Minniti il problema del traffico di droga si affronta principalmente combattendo quello internazionale e la criminalità organizzata perché “scaricare tutto quanto sul consumatore” significa “avere buone intenzioni ma non capire che la partita è molto più impegnativa”.
A margine della Festa della Polizia a Milano, a chi sottolineava come da più parti si vorrebbe una sostanziale abolizione della terapia della riduzione del danno, Minniti ha risposto: “Parliamoci con sincerità: non sono mai stato un proibizionista, nel senso che non ho mai considerato da questo punto di vista il problema fondamentale. Sappiamo che il grande tema di oggi è quello di combattere i grandi traffici di stupefacenti. Noi abbiamo oggi un traffico mondiale che movimenta diversi miliardi di euro e la partita del contrasto è ancora difficile da vincere”. Per il viceministro “dobbiamo recuperare molto, del cento per cento della droga che circola nel mondo, le polizie di tutti i paesi riescono a intercettarne tra il 10 e il 15%.
Se questa è la sfida, scaricare tutto quanto sul consumatore, pur essendo consapevole che si debba fare un’azione di convincimento contro l’uso della droga, significa prendere un poco l’acqua con un mestolo bucato. Significa aver buone intenzioni ma non capire che la partita è molto più impegnativa”. Il viceministro, sempre rispondendo alle domande dei cronisti, ha spiegato che un completo dossier sulla criminalità e sicurezza sarà illustrato il prossimo 18 giugno.