Tempo di lettura: < 1 minuto

(Civit on-line, 17 aprile 2007) Mentre Civitavecchia si interroga sulla possibile installazione di un termovalorizzatore, a dare il buon esempio è il carcere di via Tarquinia, che avvia la raccolta differenziata, attraverso un progetto dalle finalità innanzitutto sociali. A parlare in termini entusiasti dell’iniziativa è la direttrice dell’istituto Silvana Sergi, che non nasconde le difficoltà incontrate. “Partner di questa avventura – spiega – che coinvolge detenuti e personale, è la società Ecolife di Tarquinia.
Quest’ultima si è infatti offerta non solo di provvedere alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti che verranno suddivisi per tipologia, ma anche di impiegare anche alcuni detenuti”. Una doppia valenza quindi, prosegue la direttrice, “che consente da un lato di limitare al massimo gli sprechi e dall’altra offrono una opportunità imperdibile ai detenuti. A questo progetto – rivela poi Sergi – abbiamo lavorato per anni senza che nessuno ascoltasse ciò che avevamo da proporre e lo stesso vale per una miriade di altri progetti. Ma adesso finalmente, grazie al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, siamo riusciti a fare qualcosa di importante, che speriamo cresca ancora e che possa magari – conclude – essere di esempio per il resto della città”.