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Si è conclusa – con la Street Rave Parade antiproibizionista, un gioioso corteo di carri con soud system, materiale informativo, musiche e danze che hanno attraversato Bologna sabato 20 giugno – “Sostanze pianeti interventi”, una ricca rassegna di seminari, laboratori e gruppi di lavoro centrati sui temi della ricerca e dell’intervento su sostanze, culture giovanili, pratiche antiproibizioniste e di riduzione del danno.

L’esigenza di un’informazione non drogata e lo sviluppo di nuovi interventi centrati sui consumatori, considerandone e rivalutandone bisogni e competenze, è la base del lavoro del Laboratorio Antiproibizionista che con questa iniziativa ha centrato due obiettivi.

Il primo, informativo, attraverso cinque sessioni seminariali distribuite nell’arco di tre mesi, con il contributo di circa quaranta relatori provenienti da mezza Europa; è stato il momento dell’acquisizione di conoscenze approfondite, esplorando i pianeti delle sostanze e dei loro usi con un approccio a 360 gradi, mettendo a confronto rappresentanti istituzionali e organizzatori di rave, ricercatori e consumatori, operatori dei Sert e delle associazioni, tecnici della comunicazione e animatori delle notti dance.

Sono emersi elementi significativi in relazione alle possibili politiche d’intervento: guardando al modello olandese l’Assessorato alle politiche sociali della Regione Emilia Romagna, ha riproposto l’istituzione di laboratori di analisi nei luoghi del consumo (in particolare per l’ecstasy). È un progetto che siamo pronti a realizzare durante i techno party al Livello 57 e che vorremmo estendere anche alle altre sostanze, prima tra tutte l’eroina, che continua a fare morti tra tossicodipendenti ignari della qualità di quanto si stanno iniettando. Purtroppo, tale progetto si sta ancora scontrando con i vincoli della legislazione attuale.

Rispetto alla scena europea, un traguardo importante è la costituzione di Basics – European association for rave culture and drugs awarness, che raccoglie oltre al Laboratorio Antiproibizionista, gruppi di Parigi, Berlino, Lipsia, Francoforte, Colonia, Londra, Glasgow e Amsterdam, messi in rete per potenziare e diffondere interventi “dal basso”, per sviluppare una cultura delle droghe che sappia coniugare la sensibilizzazione verso un consumo consapevole con la capacità di promuovere interventi durante i rave. Per fare questo serve un’informazione corretta sia nell’approccio comunicativo che nei contenuti. Esperienze di questo tipo si sono sperimentate sul campo tramite l’allestimento di zone chill-out (raffreddamento) predisposte anche per emergenze di pronto soccorso e supporto psicologico.

Questo approccio descrive bene il secondo obiettivo, maggiormente operativo, raggiunto attraverso gruppi di lavoro, laboratori, esperienze guidate da medici, avvocati, esperti di comunicazione e d’immagine, che ha visto crescere, come estensione del Laboratorio Antiproibizionista, il gruppo HRG (Harm Reduction Group), un’organizzazione informale che opera all’interno dei rave e delle situazioni di aggregazione giovanile alternative, anche in grado di fare formazione, nelle scuole e nei servizi, e di produrre materiale su temi del tutto assenti nel panorama editoriale o appartenenti solo alla letteratura medica e specialistica. Segnaliamo in particolare l’uscita di Ketamina. Il fattore K della psichedelia (a cura di G. Samorini e S. Rollo, edizioni Grafton 9, Bologna), il primo testo italiano su una sostanza in forte diffusione, reperibile presso il Livello 57 (tel. e fax 051-246509, dalle 16 alle 20).

“Sostanze Pianeti Interventi”, con il confronto e la contaminazione tra conoscenze sommerse nel mondo dell’underground e i saperi degli “esperti”, ha permesso l’emergere di un nuovo orientamento teorico e metodologico impostato sul ruolo centrale del consumatore, rinforzando una strategia già in atto, ma finora prevalentemente limitata a questa o quella sostanza.

* Laboratorio Antiproibizionista Livello 57 di Bologna