Tempo di lettura: 3 minuti

Nel 1990 è stato fondato l’ECDP (European Cities on Drug Policy), raggruppamento che si rifà alla “Risoluzione di Francoforte” del 1990 sulla cooperazione tra enti locali e provinciali nel campo della politica sulle droghe. Gli enti membri, che allo stato attuale sono 31, tra cui Catania, Empoli, la provincia di Forlì, la provincia di Roma e la provincia di Teramo, hanno ora adottato una nuova dichiarazione denominata “Dichiarazione delle città europee per la riduzione del danno – 1998”. Mentre la “Risoluzione di Francoforte” era ancora generica, la nuova Dichiarazione aggiorna le precedenti intuizioni, aggiungendovi misure pratiche che in questi ultimi anni sono state sperimentati con successo da varie realtà locali. Ne riassumiamo di seguito il contenuto.

Per quanto riguarda la prevenzione, l’impegno maggiore deve essere profuso per rafforzare iniziative strutturali, onde limitare un uso dannoso di sostanze psicoattive, siano esse legali o illegali. Persone affette da problemi mentali, sociali e/o psichici a causa dell’uso di droghe, legali o illegali, hanno diritto a un trattamento professionale e a forme di sostegno adeguate. Occorre quindi evitare che giudizi morali o simili precludano ai tossicodipendenti le possibilità di accesso all’aiuto sanitario. Le energie devono essere tese a permettere al maggiore numero possibile di tossicodipendenti di abbandonare l’uso dannoso della droga ed essere integrati nella società. I trattamenti con l’obiettivo finale dell’astinenza devono avere carattere di lungo termine e prevedere dei passaggi intermedi. Per permettere il superamento di problemi di salute o sociali, la politica della riduzione del danno deve prevedere, tra il resto, la disponibilità di siringhe nuove, shooting rooms e la somministrazione controllata di sostanze alternative, e, in alcuni casi, anche di eroina. Un elemento cruciale dell’approccio della riduzione dei danni è la connessione con il sistema sanitario e sociale generale.

Per quanto riguarda la repressione, anch’essa deve essere improntata alla harm reduction, intervenendo anche sulla qualità delle droghe in circolazione, per ridurne l’uso dannoso. In questo contesto, si deve combattere soprattutto il mercato illegale della droga, cercando di evitare la marginalizzazione dei consumatori, che, in caso contrario, contribuiscono ad accrescere la criminalità.

Il documento termina con la considerazione che per avviare a successo queste raccomandazioni su prevenzione, terapia, riduzione del danno e repressione è indispensabile una proficua collaborazione tra i settori interessati della polizia, della giustizia, della sanità pubblica e dei servizi sociali.

Il documento originale è reperibile per intero, in lingua inglese, sul sito dell’ECDP: www.ecdp.net.

Riportiamo qui alcune notizie provenienti dalla rete dell’ECDP:

BELGIO

Dopo difficili vicende giudiziarie, la città di Liegi ha deciso di partire nel 1999 con un progetto di somministrazione controllata di eroina, che in un primo momento dovrebbe avere soprattutto scopi di ricerca. Sembra che anche le città di Bruxelles e Anversa siano interessate ad associarsi al progetto.

AUSTRALIA

La conferenza dei sindaci delle grandi città australiane, riunite a Brisbane, ha espresso all’unanimità il proprio sostegno alla somministrazione controllata di eroina, ritenendola necessaria per cambiare radicalmente la finora fallimentare politica sulle droghe, che presenta un aumento del numero di tossicodipendenti, dei morti per overdose, della criminalità collegata. Tra le ipotesi di cambiamento sono state discusse la depenalizzazione del consumo di cannabis e l’istituzione delle “safe injection facilities”, ovvero luoghi in cui sia possibile iniettare sostanze in condizioni di sicurezza e igiene.

AUSTRIA

Innsbruck è la prima città austriaca che ha deciso di seguire una via nuova sul problema droga. Come dice Peter Moser, assessore nella città olimpica, “in questo delicato settore c’è bisogno di un po’ di coraggio per iniziare progetti nuovi e innovativi”. I centri straordinari del “servizio di prevenzione alla tossicodipendenza ambulante” rimangono aperti fino alle 21 e anche il fine settimana. Sempre a Innsbruck si sta sperimentando un servizio per iniettarsi in sicurezza la dose di eroina. Queste misure sono state accompagnate da un opuscolo informativo ben curato per sensibilizzare la popolazione al problema, ma anche per spiegare i vantaggi che deriveranno all’intera collettività da queste iniziative.