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Il prossimo 6 dicembre verrà finalmente insediato “l’Organismo di coordinamento relativo al processo di superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari”. L’Organismo è stato istituito con il Decreto (firmato il 22 settembre) dal Ministro della Salute Speranza, che ha così rispettato l’impegno che aveva assunto nel corso della Conferenza nazionale 2021 “Per una Salute mentale di comunità”.

Siamo a sette anni dall’approvazione della legge 81, la Riforma che ha sancito la chiusura e il superamento degli OPG – una grande conquista civile e sociale coerente con la legge 180.  Da tempo associazioni e sindacati, coalizzati nel “Coordinamento nazionale per la salute mentale”, sollecitavano Governo e Regioni a riattivare un monitoraggio e un coordinamento nazionale sul complesso e delicato processo di superamento dei vecchi manicomi giudiziari. Un processo, quello innescato dalla legge 81, che, è bene ricordare, non ha sostituito i vecchi Opg con le Rems, ma con un sistema di servizi territoriali per la salute mentale, che presuppone un progetto terapeutico riabilitativo individuale per ciascuna persona e la misura non detentiva come soluzione da privilegiare.

In questo senso, il mandato che il Decreto del Ministro affida all’Organismo è molto positivo, si dovrà infatti occupare della applicazione integrale della legge 81/2014. Il Decreto ricorda che la legge “dispone che l’opzione primaria per assicurare la tutela della salute mentale e le cure della persona sia la misura di sicurezza non detentiva e che le misure di sicurezza detentive all’interno della REMS siano l’extrema ratio”. E ancora precisa che: “Particolare attenzione sarà rivolta alle attività di presa in carico e di realizzazione dei Progetti Terapeutico Riabilitativi Individuali da parte dei Dipartimenti di Salute Mentale (DSM) sia nei servizi territoriali che nelle REMS e ai rapporti di collaborazione fra Regione (Aziende Sanitarie e DSM) e Magistratura”. È evidente che, con un simile mandato, l’Organismo ha la possibilità e la responsabilità di sostenere il difficile percorso innescato dalla riforma Basaglia e ripreso dalla legge 81. E, per quanto ci riguarda, siamo pronti a collaborare, con proposte e mobilitazione.                                                                                 

L’Organismo diventa così l’occasione per creare un legame forte tra i diversi soggetti istituzionali impegnati nell’attuazione della riforma (della Salute e della Giustizia in primo luogo). Sappiamo però che si troverà ad esaminare una situazione assai complessa, anche per gli ostacoli che in questi anni la riforma ha incontrato. Primo fra tutti un ricorso eccessivo a misure di sicurezza provvisorie che alimenta un uso improprio delle Rems. Con il rischio di concentrare attenzione e investimenti su queste strutture invece che su percorsi di cura alternativi.

Infine, l’insediamento dell’Organismo può essere un segnale positivo in vista dell’imminente pronunciamento della Corte Costituzionale sul ricorso del tribunale di Tivoli contro la legge 81, per ribadire la piena legittimità della riforma che ha chiuso gli OPG e avviato un percorso per assicurare la reintegrazione sociale. Se, come ci auguriamo, la Corte confermerà la legittimità della legge 81, questa potrà essere completata con l’abolizione degli articoli del Codice Rocco sulla non imputabilità dei “folli rei” che ancora li destina, diversamente dagli altri cittadini autori di reato, al binario speciale delle misure di sicurezza (su questo vedi: societadellaragione.it/responsabilitaterapeutica”) La mobilitazione dunque continua, perchè i muri del manicomio persistono, ma si possono abbattere, ampliando così spazi di libertà e accesso ai diritti.

I materiali del seminario di Treppo 2021 “Dopo gli Opg, salute mentale e folli rei: lo stato dell’arte e la battaglia per la riforma”: societadellaragione.it/treppo2021.

*Osservatorio stopopg per la salute mentale