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La rubrica sulla Cannabis Terapeutica di Fuoriluogo.it
Numero 23 – Gennaio 2020
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A cura di Francesco Crestani
Associazione Cannabis Terapeutica
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I tic della Tourette

La sindrome di Gilles de la Tourette è un disturbo neuropsichiatrico caratterizzato da tic motori e vocali e da altri problemi neuropsichiatrici, tra i quali disturbo ossessivo compulsivo e deficit di attenzione. In una clinica polacca è stata condotta un’analisi retrospettiva su pazienti che avevano utilizzato farmaci derivanti dalla cannabis. Vi era miglioramento dei tic e dei disturbi di accompagnamento, con effetti persistenti della terapia, e gli effetti collaterali erano di scarsa entità. I pazienti preferivano la cannabis medica rispetto al THC puro e al Sativex, probabilmente, scrivono gli autori, in relazione all’effetto “entourage” della pianta; inoltre vi era preferenza per gli “strain” ricchi in THC.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=treatment+gilles+milosev

Quando c’è ansia nel Parkinson

Uno studio in doppio cieco contro placebo svolto su 24 pazienti brasiliani con il Parkinson ha testato l’effetto del CBD in una situazione simulata ansiogena, cioè il parlare in pubblico. Si è dimostrato che una dose di 300 mg riduce l’ansia e i tremori.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=effects+acute+cannabidiol+anxiety+castro

Quando c’è ansia nei teenager

Questa ricerca in doppio cieco è stata effettuata in Giappone su 37 ragazzi di 18 e 19 anni con disturbo da ansia sociale. Venivano somministrati olio di cannabis contenente 300 mg di CBD o placebo. Dopo quattro settimane le scale psicologiche dimostravano riduzione significativa dei sintomi nei pazienti trattati con il CBD. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6856203/

Caso clinico: ragazza con neurofibromatosi

La neurofibromatosi è una malattia genetica dei nervi e della pelle, caratterizzata da macchie e piccole escrescenze cutanee. Si dice che “elephant man” avesse questa malattia, ma si è appurato che non si trattava di neurofibromatosi, patologia abbastanza frequente, quanto di un caso rarissimo di sindrome di Proteo. Nella neurofibromatosi vi sono spesso dolore e disturbi dell’umore. Una ragazza di 25 anni aveva dolore con una media di 6 su una scala da zero a dieci, inoltre un media di quindici episodi di emicrania al mese. Era depressa, stressata, ansiosa, specialmente nelle situazioni sociali, in quanto i fibromi erano anche sul viso con notevoli implicazioni estetiche. Riferiva scarsa energia e perdita di interesse nelle attività, piangeva frequentemente e la sua condizione interferiva nell’avere una vita normale e nel cercare un lavoro. Aveva provato invano vari farmaci. Si iniziò allora con olio di cannabis, ricco in cbd, due volte al giorno. Al controllo a tre mesi usava 8 mg (0,4 ml) di olio con rapporto CBD: THC di 20:1, il dolore era sceso a 1/10, le crisi di emicrania si erano ridotte a circa 5 al mese, aveva ridotto la sua dipendenza ai farmaci analgesici, e inoltre dimostrava miglioramento della qualità della vita e nuovo entusiasmo nella ricerca di lavoro. Non erano riferiti effetti collaterali.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31938604

Ormonoterapia nel cancro della prostata

I pazienti con cancro della prostata possono essere trattati con ormonoterapia, in pratica si somministrano farmaci anti ormoni sessuali maschili (androgeni). Una ricerca effettuata in Canada ha trovato che l’uso di cannabis è più frequente in questi pazienti che nella popolazione generale e la maggioranza dei malati trovavano qualche grado di beneficio dall’uso della pianta.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=mousa+petrivic

Olio a CBD nel dolore, uso di oppiacei e qualità della vita

A 131 pazienti con dolore cronico è stato somministrato olio di cannabis ricco in CBD. Più della metà dei pazienti riduceva o eliminava gli oppiodi entro otto settimane e quasi tutti (il 94%) riportavano miglioramento della qualità della vita. Significativo in particolare il miglioramento dell’indice della qualità del sonno.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31711352

Nessun effetto sulla performance cognitiva

I ricercatori ipotizzavano che l’uso della cannabis medica potesse avere effetti negativi sulla performance cognitiva: Per questo è stata somministrata a un gruppo di malati una batteria di test neurognitivi al tempo zero e dopo consumo di cannabis al 20% di THC. Contrariamente a quanto ci si aspettava, la performance ai test rimaneva stabile o addirittura migliorava.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=olla+erdodi

Persona rigida

La “stiff-person syndrome” (sindrome della persona rigida) è una rara e disabilitante patologia caratterizzata da rigidità muscolare con sovraimposti spasmi dolorosi, che coinvolge la muscolatura assiale e degli arti. Le caratteristiche cliniche sono la contrazione continua dei muscoli. La sindrome è spesso associata ad altre malattie, come il tumore. In questo caso si trattava di una donna di sessanta anni con tumore mammario. soffriva di spasmi facciali dolorosi, che avevano portato addirittura alla rottura dei denti. Con il proseguire della malattia gli spasmi si erano diffusi al resto del corpo. Le venne allora somministrata tintura di cannabis CBD:THC di 1:1, 20 mg due volte al dì più olio al CBD. Questo portò un marcato miglioramento della sua rigidità e dell’intensità e frequenza degli spasmi, senza effetti collaterali, anzi la paziente si sentiva ottimista e più calma.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31743746

Fanno male le gambe? Pomata al CBD

Uno studio randomizzato contro placebo ha valutato l’effetto di una pomata al CBD sul dolore alle gambe da neuropatia periferica. Vi è stat riduzione significativa dell’intensità del dolore, del dolore puntorio, delle sensazioni di freddo e prurito. Il trattamento era ben tollerato, senza effetti collaterali.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31793418

Dalla Toscana: scarsi effetti collaterali

Sono stati valutati tutti i report di effetti collaterali associati a uso di cannabis medica registrati nel data base di Fitovigilanza per i pazienti della Toscana. I casi totali fino al dicembre 2018 erano cinquantatré. Trentanove erano definiti non seri e la maggioranza (86,9%) mostrava una rapida risoluzione. Quarantasei erano giudicati probabilmente correlati all’uso di cannabis. I più frequenti effetti riguardavano disturbi psichiatrici o neurologici, e in 16 casi vi era una potenziale interazione con altri farmaci.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31656045

Qualità della vita nelle malattie croniche

Per le persone che soffrono di malattie croniche, i sintomi della qualità della vita (HRQoL) correlati alla salute, come dolore, ansia, depressione e insonnia, spesso interagiscono e si rafforzano reciprocamente. È stato dimostrato che la cannabis terapeutica (MC) può essere efficace nel migliorare tali sintomi. Poiché molti di questi sintomi di HRQoL possono rafforzarsi a vicenda, è stato condotto uno studio esplorativo per studiare come gli utilizzatori di MC percepiscono l’efficacia di questa nell’affrontare i sintomi di HRQoL che si verificano contemporaneamente. E’ stato condotto un sondaggio online in Illinois (N = 367). Il dolore è stato il più frequentemente segnalato, seguito da ansia, insonnia e depressione. Una grande maggioranza del campione (75%) ha riferito di trattare due o più sintomi di HRQoL. I risultati suggeriscono che il dolore, l’ansia e la depressione che si verificano contemporaneamente possono essere particolarmente suscettibili al trattamento con MC.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=pwerceived+efficacu+medical+cannabis+bruce