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Droga: vietato parlarne. E’ questa l’elevata ambizione del programma “Just Say No”, una sorta di ‘tolleranza zero’ contro l’informazione sulla droga. Non che si tratti, naturalmente, di una censura a tutto campo sulle sostanze illegali. Sarebbe troppo semplice. L’intenzione del “Just Say No” è quello di limitare il più possibile la trasmissione di dati e di racconti di esperienze individuali. Meglio così, ritiene Robert Ali che dirige i Drug and Alcohol Servces SA clinical services. Può sempre sembrare che i governi statali e il governo federale siano indulgenti con siffatte sostanze. Classici esempi di nemici da debellare sono i siti dove gli utenti si dilungano sugli effetti dell’ecstasy o di mix strani, oppure su come è meglio o peggio assumere certe sostanze. “Dopo mezz’ora mi sentivo così e cosà…il mio cuore andava a mille all’ora…ne basta un quarto di pillola” eccetera: tutti concetti da censurare. In realtà, spiega il professor David Caldicott, tossicologo di Adelaide, è proprio l’assenza di un’informazione grosso modo ufficiale a spingere i ragazzi a fare da soli, con tutti i rischi che ne derivano. Più che preoccuparsi per l’incitamento all’uso, ci sarebbe da preoccuparsi per l’esattezza di quanto si raccontano a voce o via web.