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Le esportazioni statunitensi verso l’Iran sono cresciute di oltre 10 volte durante gli anni della presidenza di George W.Bush, nonostante le continue accuse del governo americano allo stato islamico per le sue ambizioni nucleari e i presunti legami con il terrorismo. Secondo dati forniti dal governo, gli Stati Uniti hanno inviato all’Iran beni per 546 milioni di dollari dal 2001 fino allo scorso anno. Nel 2007 le esportazioni sono state pari a 146 milioni di dollari, contro gli 8,3 milioni di dollari del 2001, il primo anno di Bush in carica. I prodotti esportati vanno dai reggiseni, ai cosmetici fino al seme di toro. Le sigarette sono state il prodotto piú esportato in Iran sotto l’amministrazione Bush, con valore complessivo di 158 milioni di dollari. Tra i prodotti piú esportati, vi sono stati granoturco per 68 milioni di dollari, soda o solfati per 64 milioni di dollari, semi di soia per 43 milioni di dollari, equipaggiamento medico per 27 milioni di dollari, vitamine per 18 milioni di dollari. Altri prodotti comprendono pellicce, sculture, profumi e strumenti musicali. Gli stati che hanno esportato di piú in Iran sono stati California, Florida, Georgia, Louisiana, Michigan, Mississippi, New Jersey, Carolina del Nord, Ohio e Wisconsin. Nonostante l’inclusione dell’Iran nell’ “asse del male” da parte di Bush e le sanzioni imposte allo stato mediorientale quasi 30 anni fa, il commercio con gli Stati Uniti sopravvive grazie alle regole che consentono l’ingresso di prodotti agricoli, medicinali e altre categorie di beni. Queste esenzioni sono pensate per aiutare le famiglie iraniane anche mentre gli Stati Uniti mettono pressione sui leader politici. “Le nostre sanzioni sono indirizzate contro il regime, non contro le persone”, ha detto Adam Szubin, direttore dell’ufficio del Foreign Asset Control del dipartimeno del Tesoro americano. Le sanzioni sono concepite in parte anche per frustrare gli sforzi iraniani di costruire una potenza militare, ma i dati mostrano che sono state esportate armi per un valore di almeno 148.000 dollari negli anni di Bush, di cui 106.635 dollari in fucili militari e 8.760 dollari in accessori. L’export con l’Iran ha una grande significato politico ma rappresenta comunque una parte minuscola del commercio estero americano. Il valore delle spedizioni verso il Canada – il principale partner commerciale degli Stati Uniti – è stato pari a 1000 volte quello dell’Iran.