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Iniziative in ordine al processo negoziale in atto sulla preparazione dei documenti finali della sessione speciale dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sulle droghe – n. 2-01298

PRESIDENTE. Passiamo all’interpellanza urgente Bechis ed altri n. 2-01298, concernente iniziative in ordine al processo negoziale in atto sulla preparazione dei documenti finali della sessione speciale dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sulle droghe (Vedi l’allegato A – Interpellanze urgenti).
Chiedo al deputato Artini se intenda illustrare l’interpellanza di cui è cofirmatario o se si riservi di intervenire in sede di replica.

MASSIMO ARTINI. Grazie, Presidente. Signor sottosegretario, il cosiddetto rimpasto di Governo è stato effettuato qualche settimana fa e ha confermato la mancanza della presenza di un sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri che abbia una delega per le sostanze stupefacenti. Questa decisione, purtroppo, non tiene conto di numerosi appuntamenti istituzionali che hanno a che fare con queste sostanze proibite e che devono essere gestiti con scelte politiche chiare, tempestive e in discontinuità con quanto detto e fatto in passato.
Infatti, tra pochi giorni, verso la metà di marzo, si terrà l’ultimo appuntamento della Commissione droghe dell’ONU, che dovrà preparare la sessione speciale dell’Assemblea generale degli stupefacenti – la UNGASS –, prevista dal 19 al 21 aprile del 2016. La sesta Conferenza nazionale sulle droghe non viene convocata dal 2009 e deve fare il punto sulle leggi e le politiche in materia di sostanze e dipendenze nel nostro Paese.
Nel novembre del 2015, qui, in Parlamento, si è avviato l’iter per una proposta di legalizzazione della cannabis e dei suoi derivati. In dettaglio, poi, segnalo che, da circa due anni, è iniziato il processo negoziale dell’UNGASS che, appunto, porterà, ad aprile del 2016, al «Palazzo di Vetro», all’ONU, questo tipo di problema. Malgrado più volte si sia cercato di sollecitare l’attenzione dell’Esecutivo, oggi non è chiaro chi rappresenterà il Governo all’ONU, quale sarà la sua posizione e quali saranno le priorità circa i temi da proporre o sostenere in quell’occasione.
Ci sono stati vari atti di sindacato ispettivo, in particolare nel novembre del 2015, e il Governo, nel rispondere a questi atti, confermava di aver, sì, accantonato i fondi per la Conferenza nazionale, senza però aver individuato un luogo, una data, un formato per la tenuta di questo appuntamento previsto dalla legge. Pur esprimendo un plauso per questa iniziativa, sarebbe opportuno ragionare in modo che si arrivi a lavorare anche in Parlamento dopo che questa Conferenza sia svolta.
Quindi, dopo questo immane lavoro, necessario per la relazione al Parlamento dell’anno scorso, per il 2016 sarebbe auspicabile la composizione di un documento più coerente e, come sempre, di un’agevole lettura – cosa che difficilmente si ritrova –, anche per cogliere l’occasione, poi, della pubblicazione di un testo che susciti effettivamente un dibattito istituzionale pubblico e non relegare questi documenti sugli scaffali dei Ministeri.
Quindi, chiedo se questi fatti narrati siano a conoscenza del Governo e, nel caso la risposta fosse affermativa, quali iniziative e proposte intenda il Governo assumere relativamente al processo negoziale in preparazione dell’UNGASS, con particolare riferimento alla necessità di garantire un dibattito inclusivo e aperto, come più volte affermato da tutti gli Stati dell’Unione europea.
Chiedo, inoltre, se non si ritenga opportuno adoperarsi affinché l’Assemblea generale dell’ONU di New York possa completare ad aprile 2016, cioè, terminare con questa sessione e adottare, quindi, le bozze di documenti preparati dalla Commissione droghe delle Nazioni Unite di Vienna, temi più volte evocati, anche dal nostro Paese, nel processo preparatorio, ma al momento non inclusi in modo soddisfacente in questo documento, anche reso noto come «zero draft» che sarà discusso a Vienna, per arricchire il testo con chiari riferimenti alle ripercussioni dell’attuale sistema del controllo delle droghe su: diritti umani, ivi compresa la pena di morte; salute ovvero la riduzione dei rischi e dei danni; sovraffollamento carcerario; accesso alle medicine essenziali.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato, Antonello Giacomelli, ha facoltà di rispondere.

ANTONELLO GIACOMELLI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Grazie, signor Presidente. Onorevole Artini, la sessione speciale dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite sul problema mondiale della droga, che si terrà, come ricordato, dal 19 al 21 aprile a New York, è un appuntamento di grande rilevanza, è una preziosa occasione di riflettere sul tema mondiale della droga e per questo, dunque, è meritevole di una preparazione accurata e dell’impegno necessario.
L’ampiezza dei temi previsti suscita l’interesse non solo delle istituzioni preposte, ma anche della società civile, che in Europa fa sentire la propria voce attraverso il Civil society forum on drugs, organismo europeo che promuove il dialogo tra le istituzioni comunitarie e le organizzazioni della società civile.
Proprio nel mese di ottobre 2015, il Dipartimento per le politiche antidroga ha partecipato, in rappresentanza dell’Italia, all’incontro tenutosi a Bruxelles tra esattamente questa associazione e il Consiglio UE in materia di droga per rafforzare il dialogo tra istituzioni europee e società civile, sempre avendo come prospettiva e come orizzonte l’Assemblea generale di aprile.
In vista di questo importante appuntamento, il CSF ha elaborato un documento unitario che, pur nella diversità delle posizioni, ha l’obiettivo di proporre in sede ONU un approccio al problema droga attento alle esigenze delle persone, ai loro diritti, alla loro salute.
Nel dibattito preparatorio ad UNGASS 2016, rileva il Rapporto dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, che nello «Studio sull’impatto del problema mondiale della droga sul godimento dei diritti umani», predisposto su mandato del Consiglio per i diritti umani, ribadisce che la tutela dei diritti riguarda tutti e, quindi, anche coloro che fanno uso di droghe.
A questo proposito, il Dipartimento ha organizzato una serie di eventi in preparazione dell’incontro di aprile che hanno coinvolto sia le amministrazioni centrali che la società civile, incentrati sui medesimi focus tematici in discussione ad UNGASS 2016. L’ultimo di questi eventi si è svolto il 4 marzo presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, alla presenza delle autorità di governo competenti, delle istituzioni internazionali, delle amministrazioni centrali, delle associazioni e delle ONG più rappresentative, sia a livello nazionale che internazionale. L’Italia è oggettivamente tra i pochi Stati ad avere organizzato un incontro con le espressioni della società civile, ma lo ha fatto con convinzione, in ottemperanza a quanto previsto nella Strategia europea e nel Piano d’azione europeo, finalizzati a sviluppare strategie comuni e condivise nell’ottica di garantire un dibattito inclusivo e aperto per consolidare il collegamento con le associazioni e le ONG.
Nello specifico, il dibattito è stato articolato in tre sessioni. Nella prima sessione tematica, la questione affrontata è stata droga e salute; droga, criminalità e pene alternative alla detenzione nella seconda; droga e diritti umani nella terza sessione. Queste sessioni di lavoro sono state anticipate da un panel sull’attività internazionale in preparazione di UNGASS, introdotto dal senatore Benedetto Della Vedova, che è sottosegretario di Stato per gli affari esteri, al quale hanno preso parte la rappresentanza permanente d’Italia a Vienna, l’International narcotics control board, lo United Nation office on drugs and crime e, in conclusione, anche due rappresentanti della società civile e delle associazioni che su questo tema sono impegnate, cioè Esbjorn Hornberg e Steve Rolles.
Alla sessione su droga e salute ha partecipato, in rappresentanza del Governo, il sottosegretario di Stato al Ministero della salute, Vito De Filippo.
La sessione sui diritti umani è stata introdotta dal senatore Manconi, Presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato, alla presenza dell’onorevole Gennaro Migliore, sottosegretario di Stato al Ministero della giustizia.
Nel corso del dibattito, condotto in modo equilibrato, esauriente e rispettoso delle posizioni reciproche, è stata sottolineata la necessità di considerare la persona, indipendentemente dal fatto che possa fare o meno uso di sostanze stupefacenti. Tutti godono del diritto alla salute ed è, quindi, necessario garantire, a chiunque lo richieda, interventi di prevenzione, di cura, di riabilitazione sociale e lavorativa, oltre che di riduzione del rischio e del danno.
La presenza delle istituzioni a questo evento ha rappresentato, comunque, una risposta concreta su questo tema da parte dell’Esecutivo.
Il Governo sta predisponendo la delegazione che rappresenterà l’Italia ad UNGASS, includendo non solo i delegati delle amministrazioni centrali competenti, ma anche, come più volte detto e richiamato, i rappresentanti delle associazioni della società civile. Il capo della delegazione, che avrà il compito di rappresentare il nostro Paese alla sessione speciale dell’Assemblea generale, sarà l’onorevole Andrea Orlando, Ministro della giustizia.
La posizione con cui l’Italia andrà ad UNGASS 2016, sarà la stessa di quella europea, ma non mancheranno momenti di sottolineatura e approfondimento nazionale, soprattutto nei momenti tematici organizzati dall’Italia in collaborazione con le rappresentanze permanenti delle Nazioni Unite di Vienna e New York, e con altri partner internazionali. In particolare, si segnala l’evento su «donne e droghe» organizzato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per le politiche antidroga, in collaborazione con il Cile e il Perù.
Per quanto riguarda, invece, il cosiddetto «Zero Draft», documento ancora in discussione, esso rappresenta un testo di compromesso tra tutti gli Stati che hanno posizioni e politiche nazionali anche completamente diverse tra loro, come l’onorevole Artini sa bene.
Sia a livello europeo che nazionale, argomenti come la tutela dei diritti umani e la promozione di politiche nel pieno rispetto degli stessi, l’implementazione di approcci basati sulle evidenze scientifiche, lo sviluppo di interventi basati sul perfetto equilibrio tra la riduzione della domanda di droga e la riduzione dell’offerta di droga, le carceri e l’accesso alle medicine: tutto questo rimane un insieme di principi molto importanti, oggetto di discussione e approfondimento con le amministrazioni centrali, con l’opinione pubblica, con le associazioni e le ONG che si occupano di questi temi.
Per quanto riguarda il tema della pena di morte, l’Unione europea presenterà, alla prossima Commissione Stupefacenti, che si terrà nei prossimi giorni presso la sede ONU di Vienna, una risoluzione voluta da tutti gli Stati europei.
In Italia il dibattito su UNGASS sta coinvolgendo la pluralità di attori che si occupano di droghe e dipendenze. Per questa ragione, si è ritenuto opportuno ripensare l’agenda dei lavori, anteponendo il confronto su UNGASS alla preparazione della Conferenza Nazionale sulle droghe.
I temi e i contenuti che verranno trattati in occasione della Conferenza nazionale dovranno tenere conto dei principi fondamentali, che saranno determinati proprio in occasione di quell’appuntamento, della sessione speciale nell’Assemblea generale, e necessariamente dovranno essere poi declinati a livello nazionale, trovando la loro specifica attuazione e diventando la base d’azione per tutti gli attori coinvolti e competenti in ambito droga: le amministrazioni centrali, le amministrazioni periferiche, le associazioni, le organizzazioni non governative, gli operatori del pubblico e del privato sociale.
Nel corso del 2015 il Dipartimento per le politiche antidroga ha, tuttavia, provveduto a convocare tutte le organizzazioni del privato sociale e dei servizi pubblici territoriali, al fine di condividere le priorità tematiche oggetto della Conferenza, coinvolgendo, altresì, le ONG, affinché il confronto includesse la più ampia gamma possibile di espressioni della società civile.
Le riunioni, organizzate presso la Presidenza del Consiglio dei ministri con un alto numero di presenze, si sono svolte in un clima di fattiva partecipazione e hanno avuto come esito una serie di proposte e approfondimenti, che sono stati elaborati in un documento specifico.
Per quanto attiene alla relazione al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze, sulla base delle indicazioni ricevute dall’Osservatorio europeo sulle droghe – Agenzia tecnica della Commissione europea in materia – è intenzione del Dipartimento predisporre, anche per il 2016, una relazione che consenta un’agevole lettura del fenomeno droga anche per i non addetti ai lavori.
Il processo di stesura della relazione è incentrato, per la prima volta nel 2015 e, ribadito anche per il 2016, sul metodo della concertazione interistituzionale, con l’istituzione di un tavolo composto dai Ministeri e dagli enti cui la legge assegna compiti di prevenzione e contrasto in materia di droga e che sono, altresì, responsabili della raccolta ed elaborazione di dati e informazioni sul fenomeno.
Oltre a questi, hanno partecipato per la prima volta ai lavori del Tavolo anche i rappresentanti del coordinamento tecnico in materia di salute delle regioni e province autonome, costituito presso la Conferenza Stato-regioni, e una rappresentanza delle associazioni del privato sociale accreditato e dei servizi pubblici, quale espressione della società civile che concretamente si occupa sui territori della prevenzione, cura e presa in carico delle persone tossicodipendenti.
La presenza di numero così elevato e diversificato di attori ha consentito di mettere in rete tutti i soggetti istituzionali che in Italia si occupano del fenomeno droga e ha rappresentato un elemento di assoluta novità nella preparazione della relazione al Parlamento.
Infine, si evidenzia che, da parte italiana, si continuerà a partecipare costruttivamente ai negoziati in corso a Vienna, affinché il documento finale di UNGASS 2016 rifletta, nella maniera più adeguata alle nostre priorità, il nostro punto di vista, lo specifico contributo che l’Italia porta, tra cui il riferimento a politiche antidroga basate su un approccio di sanità pubblica e nel pieno rispetto dei diritti umani, l’abolizione della pena di morte per i reati in materia di droga, le misure per la riduzione dei rischi e dei danni, l’accesso alle medicine e la decriminalizzazione, anche in relazione al sovraffollamento carcerario.
La metodologia adottata finora dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, per Pag. 18una sempre più ampia – almeno nelle intenzioni – condivisione per un sempre più ampio ascolto sulle scelte future, congiuntamente alla Farnesina, attraverso la nostra rappresentanza a Vienna, ci potranno permettere un attento esame del negoziato in corso del documento finale, in stretto raccordo anche con le altre amministrazioni competenti, e sempre con la disponibilità al confronto con le forme ritenute più opportune e incisive nella sede parlamentare.

PRESIDENTE. Il deputato Massimo Artini ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta all’interpellanza Bechis ed altri n. 2-01298, di cui è cofirmatario.

MASSIMO ARTINI. Grazie Presidente, grazie sottosegretario. Effettivamente devo dichiararmi parzialmente soddisfatto della risposta, in quanto ha evaso in maniera completa tutte le domande che ponevamo nell’interpellanza. Effettivamente mi devo anche congratulare per l’iniziativa del 4 di marzo, a cui ha fatto riferimento, e ringraziare anche, non solamente la parte governativa, ma anche associazioni e organizzazioni non governative, che hanno, effettivamente, facilitato la preparazione di questa riunione.
Sono rimasto molto colpito, con riferimento a tutte le richieste fatte, a tutti i passaggi, anche in particolare sul rispetto dei diritti civili e sulla parte relativa all’eliminazione della pena di morte. Diciamo che la volontà si sta via via delineando da parte del Governo – ed è indubbiamente più chiara –, rispetto alla Conferenza che si terrà all’ONU, l’UNGASS. Io chiedo e auspico che questo dibattito, giacché siamo ormai a quasi un mese e mezzo dalla Conferenza, venga trattato anche in Parlamento. Stavo valutando la possibilità di presentare una risoluzione nella competente Commissione, in quanto componente, e chiedo al Governo se c’è disponibilità in tal senso, perché effettivamente potrebbe essere il luogo per avere un chiaro mandato da parte del Parlamento al Governo per arrivare alla Conferenza al Palazzo di vetro con ben delineato il passaggio da fare. Quindi, ritengo questa opportunità la migliore, evitando di rendere ciò un qualcosa di esclusiva competenza dei dipartimenti che ne stanno trattando e, da quanto appreso in risposta dal sottosegretario, un’opportunità piena, ampia e nel rispetto di quelle sono le volontà degli Stati europei. Comprendo che definire quel documento un punto d’arrivo, rispetto a quelle che sono le nazioni che ne fanno parte, è indubbiamente non facile, però che l’Italia abbia questo ruolo mi ha dato soddisfazione. Mi ha fatto piacere sentire il sottosegretario dire che l’Italia è uno dei pochi Paesi che sta facendo questo tipo di lavoro. Quindi, spero che questo auspicio sia accolto dal Governo. Noi saremo pronti già dalla prossima settimana a presentare questa risoluzione. In più – e questo potrebbe essere anche un tema da trattare sempre nella risoluzione – cosa succederà dopo la riunione di aprile all’ONU ? È necessario quindi riprogrammare e riprogettare un lavoro per il 2019, comprendendo contemporaneamente la necessita di concentrarsi su questa riunione all’ONU e sulla Conferenza nazionale; lavorare per la convocazione della Conferenza nazionale sulle droghe e inviare quella relazione, che spero il Governo voglia estendere in una maniera più chiara, al Parlamento.

Il testo dell’interpellanza urgente su UNGASS 2016

Iniziative in ordine al processo negoziale in atto sulla preparazione dei documenti finali della sessione speciale dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sulle droghe – 2-01298

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere

premesso che:

  • il cosiddetto rimpasto di Governo effettuato la settimana scorsa ha confermato la mancanza di un sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con la delega per le sostanze stupefacenti;
  • tale decisione, purtroppo, non tiene conto di numerosi appuntamenti istituzionali che hanno a che fare con le sostanze proibite e che devono esser gestiti con scelte politiche chiare, tempestive e in discontinuità con quanto detto e fatto in passato;
  • a metà marzo 2016 si terrà l’ultimo appuntamento della Commissione droghe dell’Onu che dovrà preparare la sessione speciale dell’Assemblea generale (Ungass) sugli stupefacenti prevista dal 19 al 21 aprile 2016;
  • la sesta conferenza nazionale sulle droghe, che non viene convocata dal 2009, deve fare il punto sulle leggi e politiche in materia di sostanze e dipendenze nel nostro Paese;
  • nel novembre 2015 si è avviato l’iter parlamentare, per una proposta di legalizzazione della cannabis e suoi derivati;
  • più analiticamente si segnala il fatto che da circa due anni è iniziato il processo negoziale dell’Ungass che porterà al Palazzo di Vetro ad aprile 2016, malgrado più volte si sia cercato di sollecitare l’attenzione dell’Esecutivo, a oggi non è chiaro chi rappresenterà il Governo all’Onu, quale sarà la sua posizione e quali saranno le priorità circa temi da proporre o sostenere in quella occasione;
  • nel novembre 2015, nel rispondere ad alcune interrogazioni parlamentari, il Governo confermava d’aver accantonato i fondi per la convocazione della conferenza nazionale senza però aver individuato un luogo, una data e un formato per la tenuta dell’appuntamento previsto dalla legge;
  • pur esprimendo un plauso per l’iniziativa, si segnala che quando si arriverà a votare emendamenti e articoli sarà necessario che il Governo esprima il proprio parere in merito alle soluzioni di regolamentazione legale proposte;
  • dopo l’immane lavoro necessario per la relazione al Parlamento dell’anno scorso, per il 2016 sarebbe auspicabile non solo la composizione di un documento più coerente e di più agevole lettura, ma anche cogliere l’occasione della pubblicazione del testo per suscitare un dibattito istituzionale e pubblico e non relegare sugli scaffali il prezioso lavoro di Ministeri, istituzioni ed esperti –

se sia a conoscenza dei fatti narrati in premessa e, nell’eventualità positiva, ferma restando la posizione dell’Unione europea, quali iniziative e proposte intenda assumere il Governo relativamente al processo negoziale in atto sulla preparazione dei documenti finali della sessione speciale dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite (Ungass) sulle droghe, che si svolgerà dal 19 al 21 aprile 2016, con particolare riferimento alla necessità di garantire un «dibattito inclusivo e aperto», come più volte affermato dagli Stati membri dell’Unione europea;
e non si ritenga utile adoperarsi affinché l’Assemblea generale dell’Onu di New York possa completare ad aprile 2016 e, quindi, adottare le bozze di documenti preparati dalla Commissione droghe delle Nazioni Unite di Vienna, temi più volte evocati, anche dal nostro Paese, nel processo preparatorio, ma al momento non inclusi in modo soddisfacente nel documento, noto anche come «Zero Draft» che sarà discusso a Vienna, per arricchire il testo con chiari riferimenti alle ripercussioni dell’attuale sistema del controllo delle droghe su: diritti umani, ivi compresa la pena di morte; salute ovvero riduzione dei rischi e dei danni; sovraffollamento carcerario; accesso alle medicine essenziali.
(2-01298) «Bechis, Schirò, Brignone, Artini, Pastorino, Civati, Matarrelli, Segoni, Baldassarre, Andrea Maestri, Cristian Iannuzzi, Furnari, Fava, Nicchi, Kronbichler, Scotto, Turco, Labriola, Currò, Rostellato, Locatelli, Di Lello, Pastorelli, Martelli, Sbrollini, Malpezzi, Prodani, Barbanti, Prataviera, Caon, Rizzetto, Marcon, Pannarale, Argentin, Zaccagnini, Marzano, Gregori, Pisicchio».