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Si  è svolto qualche giorno fa a Roma un convegno organizzato dalla Codacons sul tema delle ludopatie a cui ha partecipato anche il nostro capo Dipartimento Politiche Antidroga, il dott. Giovanni Serpelloni, forte della recente pubblicazione “Gambling” ad opera del suo Dipartimento  e anche dell’accordo con L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per l’istituzione di un Osservatorio sui rischi della dipendenza da gioco, di cui il DPA ha il coordinamento tecnico scientifico.

Cosa ha detto Serpelloni al convegno Codacons?
Quattro anni fa abbiamo inserito il gambling nel piano d’azione nazionale del dipartimento (e questo è vero). Noi ci occupiamo di tutte le dipendenze, perché pensiamo che la base neurofisiologica sia sempre quella (domanda: perché se si scoprisse che è diversa non ce ne occuperemmo?). La prossima settimana lanceremo un sito del dipartimento che contiene una pubblicazione scientifica gratuita e informazioni sulla prevenzione del gambling” (noo!!! Un altro sitoooo???). “Le neuroscienze possono aiutarci in questo senso. Il tutto rientra in un accordo intergovernativo con gli Usa, che ha un fortissimo interesse su tutte le dipendenze, per sviluppare ulteriori ricerche” (noo!!! Laser terapia o stimolazione magnetica transcranica per tutti??? Noo!!! E chi offre?  il NIDA… c’è da scommetterci!!!).

Insomma ormai l’abbiamo capito, le mosse di Serpelloni sono prevedibili perché sono sempre le stesse. Innanzitutto la pubblicazione sullo specifico tema, poi un sito internet sempre sullo specifico tema e poi? Quali potrebbero essere le prossime azioni? Ma è evidente, il nostro Joker volerà a spese nostre in Europa o in America proponendo nelle sedi opportune, una risoluzione firmata in sede europea o in ambito ONU, in cui tutte le nazioni coinvolte o partecipanti si impegneranno solennemente a combattere il gioco d’azzardo, a cui seguirà l’ennesima e inevitabile conferenza stampa per magnificare di fronte la stampa nazionale l’importante risultato ottenuto dal DPA nostrano. Poi, visto che adesso i paesi arabi stanno dimostrando grande interesse “per il modello italiano e sulla strategia generale, di prevenzione trattamento e recupero“ e in modo particolare  “sulla struttura di coordinamento interministeriale come quella del DPA che fa da collante tra tutti i ministeri in materia di droga” potremmo coinvolgere anche loro nel contrasto delle ludopatie perché, anche se probabilmente non sanno bene cosa sono, non si mai… prevenire è meglio che curare, o no?

Già me li vedo ben posizionati nelle oasi sub sahariane eleganti espositori pieni di flyer e brochure altrettanto eleganti e sorridenti, con vistose scritte, opportunamente tradotte in arabo, che mettono in guardia affaticati beduini e sospettosi tuareg dai rischi del gioco d’azzardo soprattutto slot machine e poker online. A proposito già che ci siamo, siccome uno dei più grossi problemi del mondo arabo è la diffusione della cannabis, soprattutto fra i giovani (ovviamente!!!) perché non mettere accanto agli espositori sulle ludopatie anche altrettanti espositori con tutta la campagna sulla diagnosi precoce? I materiali li abbiamo già,  quelli della campagna “Non è mai troppo presto” o “E’ meglio vederci chiaro subito” basta tradurli in arabo, così i solazzati cammellieri, mentre i loro stanchi cammelli piegati sulle pozze d’acqua riempiono avidamente le preziose gobbe, possono documentarsi, possono vederci chiaro, agire prima, così quando tornano a casa possono proporre drugs test a tutti i figli, anzi no solo ai minorenni.

Ma torniamo alle ludopatie, di cui si fa un gran parlare. Il problema è sicuramente serio, ma va detto che gli italiani hanno sempre giocato. Ricordo mio padre che ogni fine settimana giocava la sua schedina al totocalcio, non ha mai vinto niente, ma lui ci provava sempre, era anche penso, il suo modo per manifestare il suo amore per il calcio, a cui seguivano il lunedì lunghe discussioni con i colleghi dell’officina in cui ha lavorato una vita. Qual è il problema oggi? La crisi? Certo questo spinge a cercare il colpo di fortuna, ma il vero problema è il proliferare insensato di sale da gioco e il posizionamento a tappeto di slot machine ormai in ogni luogo di intrattenimento. Andrebbero chiuse punto e basta. Perché? Perché rovinano le persone punto e basta. Tempo fa si erano levate voci inorridite sull’ipotesi di aprire sale dove somministrare eroina sotto controllo medico, sembrava una resa all’inevitabile dilagare della droga e all’accettazione rassegnata della distruzione individuale e sociale. Cosa sono queste sale gioco? Un luogo di innocente passatempo o un luogo di rassegnata distruzione individuale e sociale?
Inoltre al di là delle raffinate pubblicazioni, dei colorati siti internet e degli eleganti espositori, chi dovrebbe prendersi cura delle decine di migliaia di vittime del gioco d’azzardo? Avanziamo un’ipotesi? I soliti sgarruppati, i soliti decimati, i soliti abbandonati, insomma i soliti …Sert?
Gustavo Spinelli