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1 dicembre 2009
In occasione della giornata Mondiale della Lotta all’Aids, il ministro della salute Fazio, attraverso un intervista rilasciata per Analaids notizie, ha dichiarato che i programmi di riduzione del danno nelle carceri sono “poco fattibili, presentano diverse controindicazioni e in molti casi non esistono evidenze di efficacia” e che “la presenza di profilattici in carcere può apparire come la legittimazione dell’omosessualità coatta”.

Di fronte a questo deserto desolante culturalmente e umanamente pregiudizievole tutta la comunità scientifica rimane sbigottita. La LILA reagisce, tramite una lettera ben documentata della presidente Alessandra Cerioli, e Leopoldo Grosso, vicepresidente del Gruppo Abele,scrive a Fazio segnalando l’impegno dell’Italia, quale membro della Comunità europea, per la tutela della salute e delle infezioni quale priorità nell’intervento in carcere.
A queste lettere non segue nessuna risposta.

8 febbraio 2010
Il sito del Dipartimento Antidroga viene inaugurato all’inizio di febbraio e la Lila gli dà il benvenuto. Non si tratta di saluti formali, in realtà in home page del suddetto sito, appare una ricerca pubblicata dalla rivista scientifica Addiction. Nell’articolo, oltre  un accurata review della letteratura sulla riduzione del danno, viene riportata una ricerca, svolta dal National Drug and Alcohol Research Centre (NDARC) della University South Wales di Sidney, atta a valutare l’efficacia delle pratiche di RDD negli istituti detentivi. La ricerca si è svolta sui database online PubMad, Scopus e Web of Science ed è stata integrata con bibliografia su HIV/AIDS e epatite C in carcere. L’articolo conclude “L’analisi sistematica ha mostrato l’ efficacia delle terapie sostitutive per la dipendenza da oppiacei in carcere, se inserite in un più ampio programma di prevenzione che preveda anche, ad esempio, la distribuzione di profilattici e di materiale sterile per iniezioni e tatuaggi”.

La Lila pensa allora che è possibile cominciare a dicutere di questi temi in termini scientifici e orientati alle situazioni e ai contesti di vita delle persone in carcere potendo contare anche su quanto persino la letteratura pubblicata sul sito del Dipartimento dimostra…

GIORNI NOSTRI..
Quello che segue sono le prese di distanza dall’articolo da parte di Serpelloni, capo del Dipartimento Antidroga e aspettiamo con ansia il solito spettacolino in cui il governo smentisce se stesso delegittimando la letteratura scientifica peraltro sfoggiata così sapientemente nell’inaugurazione di www.droganews.it!!

Pensiamo che gli articoli, le ricerche, I libri vadano innanzitutto letti ma letti attentamente, comprendendo bene il significato delle parole, delle frasi, delle storie e da lì andare a vedere dove sta la verità. Mentre sta andando in onda il teatrino politico dei media persone con posti di grandi responsabilità fingono di non vedere i detenuti, i suicidi e gli omicidi negli istituti detentivi, gli abusi di potere, l’uso di sostanze, gli innumerevoli casi di infezioni. E’ possibile negare tutto… Anche le evidenze scientifiche… E per questo non sentirsi nè ignoranti nè colpevoli.