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“Siamo molto pessimisti l’impressione e’ che andra’ a finire malissimo, che sara’ un massacro”. Cosi’ Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, il ragazzo morto dopo essere stato fermato per possesso di droga, in merito al processo in corso. “Dovete pensare – ha detto Ilaria Cucchi a Radio Rock – che sono processi lunghissimi, costosissimi e dolorosissimi, in cui la prima cosa che succede e’ il linciaggio della vittima e della sua famiglia: si fanno liberamente domande sulla personalita’ di Stefano e obiezioni su quelle del nostro avvocato al medico sulla perizia che ci ha portato a questo procedimento. Si pensi solo al capo d’imputazione: lesioni lievi. Gia’ solo questa definizione e’ lesiva rispetto alla verita’, al corpo martoriato di mio fratello e persino alle testimonianze dei medici che l’hanno visitato. Questo Stato nega alle famiglie come noi il diritto alla verita'”. Ilaria Cucchi intanto ha presentato il documentario “148 Stefano.
Mostri dell’Inerzia” di Maurizio Cartolano, presentato al Festival Internazionale del Film di Roma, nella sezione L’Altro Cinema/Extra come Evento Speciale. “Questo documentario e’ importantissimo per noi – sottolinea – ristabilisce la verita’ oltre le ipocrisie di un processo assurdo”.