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ROMA – Un arresto già eseguito e altre 139 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti dei responsabili delle Giunte militari e dei servizi di sicurezza cileni, argentini, uruguaiani e brasiliani. I provvedimenti sono stati emessi dal gip del tribunale di Roma Luisanna Figliolia su richiesta del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, che indaga da tempo sui crimini delle dittature latinoamericane negli anni ’70-’80. In quel decennio infatti i governi dittatoriali latinoamericani avevano concluso un accordo, il cosiddetto “Piano Condor”, per reprimere gli oppositori dei rispettivi regimi. Tra le vittime molti italiani: per far luce sulla loro morte e perseguirne gli autori è stata avviata l’inchiesta romana.

A Salerno, dove vive da qualche anno, è stato arrestato Nestor Jorge Fernandez Troccoli, uruguaiano di 60 anni già esponente dei servizi segreti della marina di Montevideo. Gli altri destinatari delle ordinanze di custodia cautelare firmate riguardano, fra gli altri, Jorge Rafael Videla, già dittatore argentino, l’ammiraglio Emilio Eduardo Massera, ex responsabile della marina argentina, già sottoprocedimento a Roma in una delle inchieste sui desaparecidos di origine italiana e Jorge Maria Bordaberry, ex capo della Giunta militare uruguaiana.

Le accuse, a seconda delle singole posizioni processuali delle persone raggiunte dalle ordinanze di custodia cautelare, vanno dalla strage al sequestro di persona fino all’omicidio plurimo aggravato. L’inchiesta della magistratura romana era partita alla fine degli anni ’90 sulla base di alcune denunce presentate dai familiari di cittadini di origine italiana in Sudamerica negli anni delle dittature militari. I casi finiti al vaglio dei Capaldo sono una ventina.

Troccoli, che sarà trasferito a breve in un carcere romano per essere interrogato nei prossimi giorni, è accusato della scomparsa e della morte di quattro italiani. Nei confronti di Troccoli, comunque, pendeva già da alcuni mesi un ordine di arresto internazionale emesso dall’autorità giudiziaria dell’Uruguay nell’ambito di una inchiesta denominata “El Goyo” relativa alla scomparsa di una trentina di cittadini uruguaiani riparati in Argentina nel 1978. Indagine che, recentemente, è culminata nell’arresto dell’ex dittatore Gregorio Alvarez.

Gli altri 139 destinatari delle misure cautelari firmate dal gip Figliolia si trovano attualmente in Sudamerica e nei prossimi giorni il procuratore aggiunto Capaldo chiederà al ministero della Giustizia di avviare le procedure di ricerca degli indagati al fine di sollecitare la loro estradizione in Italia. Alcuni di loro sono già in carcere nei rispettivi paesi. Nell’inchiesta romana sono stati coinvolti anche altri personaggi poi deceduti nel tempo, come l’ex dittatore argentino Augusto Pinochet.