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La società civile italiana che si occupa di salute mentale, aderendo alla campagna internazionale #withdrawoviedo, ha inviato ieri una lettera al Ministro della Salute Roberto Speranza per chiedere al Governo di opporsi al testo di protocollo aggiuntivo alla Convenzione di Oviedo in tema di trattamento involontario (involuntary treatment) e di internamento involontario (involuntary placement) delle persone con disabilità mentale. È previsto che il testo sia votato dal Comitato di Bioetica del Consiglio d’Europa nella prossima sessione, dal 1 al 4 giugno. La Convenzione di Oviedo sui Diritti Umani e la Biomedicina, è stata adottata nel 1997 dal Consiglio d’Europa, e stabilisce una serie di principi e divieti di rilevanza bioetica.

Come si legge nella lettera delle associazioni, la bozza di protocollo aggiuntivo, oltre a violare la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità, contrasta con i fondamenti della legge Basaglia (180/1978). Questa, ribadendo il principio generale della volontarietà del trattamento per i pazienti psichiatrici, stabilisce un’unica procedura, sottoposta a chiari limiti, per l’esecuzione di trattamenti involontari (TSO), con precise garanzie per il paziente. Al contrario, il testo del protocollo aggiuntivo reintroduce l’internamento (Involuntary placement). Inoltre, rilancia l’idea della pericolosità sociale del paziente psichiatrico, e non pone alcun limite temporale al trattamento e all’internamento involontari. In più, legittima e rilancia la contenzione.

Per Grazia Zuffa, presidente de la Società della Ragione che ha promosso l’iniziativa, “non è accettabile né comprensibile che in sede di organismi del Consiglio d’Europa si approvi una bozza di protocollo aggiuntivo sul trattamento involontario delle persone con disabilità mentale che è in contrasto con la Convenzione ONU sulla disabilità e che perfino reintroduce l’internamento (involuntary placement) come in era manicomiale. L’Italia, che ha una delle legislazioni più avanzate sulla tutela dei pazienti psichiatrici, non può avallare questa posizione.”

“Come Forum Droghe, insieme ad altre realtà che operano nel campo delle droghe e delle dipendenze, aderiamo alla campagna #withdrawoviedo – ha dichiarato Susanna Ronconi, Presidente del Comitato scientifico di Forum Droghe – perché i processi di psichiatrizzazione dei consumatori di sostanze e la loro patologizzazione stanno avanzando in maniera preoccupante in tutta Europa, e il protocollo in discussione lede  anche i diritti fondamentali di chi usa droghe.”

Hanno sottoscritto la lettera la Società della Ragione, Altro Diritto, Osservatorio Stop OPG per la salute mentale, SOS Sanità, Fondazione Franca e Franco Basaglia, Antigone, Coordinamento Nazionale Conferenza Salute Mentale, Rete Salute Welfare Territorio, Forum Droghe, UNASAM (Unione Nazionale delle associazioni per la salute mentale), ConfBasaglia (Conferenza Permanente per la Salute Mentale nel Mondo), CILD (Coalizione Italiana per i Diritti e le Libertà Civili), Centro per la Riforma dello Stato, Club SPDC No Restraint, Parsec Consortium, Legacoopsociali, A Buon Diritto e l’Isola di Arran.