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PEDRIZZI (AN) – ‘Con la composizione (per nulla pluralista) della Consulta sulle tossicodipendenze e con le sue affermazioni odierne, il ministro dell’anti-Solidarieta’ Sociale, Paolo Ferrero, conferma l’intenzione di fare strame della legge Fini anti-droga (non anti-drogato) e anti-spaccio, che ha gia’ dimostrato di funzionare e di produrre risultati positivi e incoraggianti (fra i quali proprio la decarcerizzazione invocata da Ferrero), e di tornare ad una politica pro-droga (non pro-drogato) e pro-spaccio’. Lo sostiene Riccardo Pedrizzi, responsabile nazionale di An per le politiche della famiglia, presidente nazionale della Consulta etico-religiosa e membro dell’esecutivo politico nazionale del partito. ‘Per quanto ci riguarda, -dice ancora l’esponente di via della Scrofa- ci opporremo fermamente, in Parlamento e nelle piazze, al tentativo di controriforma di Ferrero: non consentiremo che l’Italia, su questo fronte delicatissimo, nel quale e’ in gioco il futuro stesso delle giovani generazioni, venga riportata drammaticamente indietro. Lo Stato deve punire severamente i mercanti di morte e non puo’ essere agnostico, non puo’ essere indifferente, non puo’ essere neutrale rispetto all’uso della droga; non puo’ non esprimere un giudizio di valore sul consumo di sostanze stupefacenti, che e’ un male che fa del male a se stessi, alla comunita’ e alla societa’. E dai cattolici dell’Unione, dai cosiddetti teodem, che dovrebbero rifarsi al magistero e alla dottrina sociale della Chiesa -conclude Pedrizzi- vorremmo sapere se sono d’accordo con noi o con Ferrero. Fermiamolo insieme’.

GASPARRI (AN) – "Oggi si riunisce per la prima volta la nuova Consulta nazionale degli esperti in materia di tossicodipendenza. La composizione di questo organismo, decisa dal ministro della Solidarieta’ sociale Ferrero, pone in una condizione di assoluta marginalita’ le comunita’ e gli operatori che non sono allineati alle posizioni del governo". Lo afferma l’on. Maurizio Gasparri dell’Intergruppo parlamentare Liberta’ dalla droga. In precedenza, la composizione di questo organismo, dice Gasparri "era molto piu’ rispettosa del pluralismo degli orientamenti e delle esperienze in materia di lotta alla droga.
Anche in questo caso si e’ data un’impronta di regime a questa struttura, con la presenza al massimo di quattro o cinque operatori su settanta, scelti tra quanti hanno sostenuto le battaglie a sostegno della legge Fini-Giovanardi e della vera lotta contro la diffusione delle droghe". "Come ciliegina sulla torta- dice ancora Gasparri- all’interno di questo organismo e’ stata inserita anche Susanna Ronconi, un nome ben noto come esponente di primo piano delle Brigate Rosse e del terrorismo. Ancora un nuovo esempio di riciclaggio di personaggi che rappresentano un pessimo esempio e che invece con questo governo approdano nelle strutture istituzionali del Viminale, del ministero della Solidarieta’ e di altri Dicasteri". Insomma, chiude Gasparri, questo "e’ un governo che invece di combattere la droga ricicla i terroristi. La presenza di Susanna Ronconi in questa Consulta e’ un chiaro messaggio dell’autentica natura di questo governo. Quelli che hanno approvato insieme al centrodestra la mozione anti-Turco al Senato hanno nulla da dire? Conoscono la composizione di questa Consulta? Sanno di come questo governo emargina gli operatori laici e cattolici che non si piegano alla linea ‘piu’ droga per tutti’ sostenuta dalla coppia Ferrero-Turco?".

FRANCESCHINI (EX BR) – "Se Susanna Ronconi ha le competenze per svolgere quella funzione che le e’ stata assegnata, e’ giusto che possa svolgerla". Alberto Franceschini, 59 anni, uno dei fondatori delle Brigate rosse, dissociato dalla lotta armata nel 1983, commenta cosi’ la presenza dell’ex terrorista Susanna Ronconi nella Consulta nazionale degli esperti in materia di tossicodipendenza, voluta dal ministero per la Solidarieta’ sociale, e che si riunisce per la prima volta oggi. La presenza di Ronconi nella Consulta e’ stata criticata da esponenti della Cdl. Per Franceschini, che attualmente lavora all’Arci, dopo aver scontato una lunga detenzione per costituzione di banda armata, due sequestri, rivolte carcerarie ed oltraggi in aula, si stanno facendo polemiche su "un passato ormai remoto, su cose avvenute una trentina di anni fa, mentre sarebbe il momento, invece, di ragionare in altra maniera". Secondo l’ex brigatista, inoltre, l’opposizione di centrodestra solleva un polverone soltanto "su nomine che riguardano persone coinvolte nel terrorismo di sinistra ed emblematica e’ stata la candidatura e l’elezione di Sergio D’Elia in Parlamento", nelle fila della Rosa nel pugno. Franceschini ricorda infatti l’approdo al Senato, come esponente di Alleanza nazionale, di Marcello De Angelis, un ex estremista di destra, che, osserva l’ex terrorista reggiano, "e’ stato in carcere insieme a me". Recentemente Franceschini ha partecipato a un dibattito pubblico con Maria Fida Moro, una delle figlie dello statista democristiano rapito ed ucciso dalle Br nel 1978. "Io- racconta- ho avuto modo di incontrare, in questi anni, vari parenti di vittime del terrorismo, e non ho mai verificato rancore da parte di qualcuno". Piuttosto, conclude Franceschini, queste persone manifestano "la voglia di capire cosa veramente accadde negli anni ’70, negli anni di piombo".

MURA (IDV) – "Spero che il Ministro Ferrero possa smentire al più presto la notizia che riferisce che l’ex BR Susanna Ronconi, condannata a 12 anni per concorso in omicidio, farebbe parte della Consulta Nazionale degli esperti in materia di tossicodipendenza, la cui composizione è decisa dal Ministro della Solidarietà Sociale". E’ quanto afferma Silvana Mura, dell’Italia dei valori secondo la quale "se fosse invece confermato quanto denunciato dall’On. Gasparri, sarebbe una scelta a dir poco criticabile e inopportuna". "La questione non sta nei titoli o nelle capacità professionali della dottoressa Ronconi – osserva Mura -, ma sull’opportunità di affidare a chi è stato condannato con sentenza passata in giudicato, per aver cercato di sovvertire lo stato con la lotta armata, un incarico statale e per giunta con nomina diretta. Chi ha sbagliato ha certamente il diritto di rifarsi una vita, ma chi si è macchiato di reati di terrorismo, che almeno sia interdetto perennemente dai pubblici uffici, visto che per aprire un qualsiasi esercizio commerciale o rinnovare la licenza del taxi vengono richiesti certificati attinenti alla fedina penale". "Italia dei Valori – ricorda Mura – è tra quei partiti che chiede con forza all’on. Previti di dimettersi da parlamentare, visto che ha una condanna definitiva sulle spalle, e proprio per questo chiede che, se confermata la notizia, la dottoressa Ronconi, sia rimossa al più presto dall’incarico, perché la legalità non ammette due pesi e due misure".

PORETTI (Rosa nel Pugno) – Si riunisce per la prima volta oggi la consulta nazionale delle dipendenze che sara’ "la consulente" del Governo sulle politiche riguardanti la droga e non solo. Nel rallegrarmi di questa partenza, seppur ritardata di qualche mese, auguro buon lavoro a tutti i componenti di questo organismo auspicando che la loro attivita’ non sia turbata dalle imposizioni ideologiche di molti miei colleghi in Parlamento. Non volendo prendere parte alle sterili polemiche che si sono levate da molte parti, specie dall’interno di Alleanza Nazionale, ricordo che il Governo e’ cambiato, che la legge Fini-Giovanardi si e’ rilevata del tutto inefficiente nella lotta alla droga e che nel programma dell’Unione si parlava di una sua riforma.
Sarebbe quindi utile prendere atto dei problemi che esistono nel nostro Paese e cominciare a fare qualche proposta concreta. I fallimenti delle politiche proibizionistiche emersi fino ad oggi, rendono indispensabile lo studio e la conseguente applicazione di tutte le politiche di riduzione del danno che gia’ sono attive in molti Paesi europei. Prendo a titolo di esempio l’interrogazione che ho presentata il 4 dicembre per chiedere, citando l’esempio di alcuni Stati come Spagna, Germania, Svizzera e Paesi Bassi, che si avvii anche in Italia una sperimentazione per la distribuzione controllato di eroina (http://www.donatellaporetti.it/intg.php?id=228).

MELLANO/MANFREDI (Rosa nel Pugno/Radicali) – ‘Maurizio Gasparri e altri segnano alcune persone con il marchio d’infamia, negando loro a priori alcuna possibilita’ di riscatto e di rinascita’: cosi’ Bruno Mellano, deputato della Rosa nel Pugno e Giulio Manfredi, della direzione nazionale Radicali Italiani, intervengono sul caso di Susanna Ronconi. ‘A differenza di Gasparri, che non si pone neppure il problema di capire e conoscere – affermano – noi conosciamo Susanna Ronconi; abbiamo potuto apprezzare, nel corso degli anni, il suo lavoro nei confronti di coloro che, grazie alle leggi proibizioniste difese a spada tratta da Gasparri, sono costretti tutti i giorni a delinquere per procurarsi la dose; alcuni di questi devono la vita a Susanna, che li ha salvati dall’overdose iniettando loro il Narcan. Accanto e dopo l’esperienza sul campo, la Ronconi ha prodotto un grande contributo di conoscenza sulla riduzione del danno, sulle buone pratiche mediche, che ne fanno una delle maggiori esperte nel settore’. Manfredi e Mellano definiscono percio’ ‘ottima’ la scelta del ministro Ferrero; ‘speriamo – concludono – che le pretestuose polemiche dei soliti farisei non inducano il ministro a seguire il cattivo esempio di Livia Turco, che nel 1999, dopo la levata di scudi, rinuncio’ alla preziosa consulenza di Susanna Ronconi’.

FERRERO (Ministro alla Solidarietà Sociale) – Susanna Ronconi rappresenta il forum droghe, ha fatto pubblicazioni nazionali e internazionali, collabora da piu’ di 10 anni con il gruppo Abele ed e’ stata consulente di vari ministri’, ha quindi tutti i titoli necessari per far parte della consulta nazionale sulle tossicodipendenze. Lo ha precisato il ministro per la Solidarieta’ Paolo Ferrero a margine della presentazione del rapporto nazionale sul volontariato rispondendo alle polemiche sulla presenza dell’ex terrorista all’interno della Consulta. ‘La Consulta -ha aggiunto Ferrero- e’ un gruppo di operatori e persone che hanno numeri scientifici. Ci e’ stata indicata dal forum droghe come tale e non abbiamo nessun motivo per dire di no alla sua nomina. Ha titoli scientifici maggiori di altri componenti’.

MENIA (AN) – "Il curriculum di Susanna Ronconi, neo esperta di tossicodipendenze del ministero per la Solidarieta’ sociale, riporta nell’anno 1974 la partecipazione all’assalto della sede della destra padovana nella quale persero la vita Graziano Giralucci e Giuseppe Mazzola. E’ questo il titolo di merito che ha convinto il ministro Ferrero della bonta’ della Ronconi?". Roberto Menia, vicepresidente dei deputati di Alleanza nazionale, replica duramente al ministro per la Solidarieta’ sociale, Paolo Ferrero, che aveva difeso la sua scelta di nominare Susanna Ronconi nella Consulta per le tossicodipendenze citando il curriculum di Ronconi stessa. "A dire il vero- aggiunge Menia- gia’ nel 1999 l’allora ministro per la Solidarieta’ sociale, Livia Turco, offri’ all’ex terrorista un posto come consulente dell’osservatorio parlamentare per la verifica delle droghe e della tossicodipendenze, e anche allora come oggi, fu Maurizio Gasparri a denunciare questa incredibile ‘assunzione’." "All’epoca -conclude il vicecapogruppo di An- Livia Turco dovette fare dietrofront e ritirare la sua proposta; chissa’ se il ministro Ferrero autore, in questi pochi mesi di governo, di ‘tante ottime idee’ sull’immigrazione, avra’ lo stesso coraggio della sua collega e ritirera’ questa che e’ solo l’ultima delle tante vergogne del governo Prodi".

DON CIOTTI (Gruppo Abele) – La descrive come "persona molto intelligente e preparata", una donna che "conosce la materia" della dipendenza da sostanze stupefacenti, ma che, soprattutto, "si e’ assunta, nell’arco degli anni, le sue responsabilita’". Don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele, parla di Susanna Ronconi, ex terrorista, torinese d’adozione, che col Gruppo Abele ha lavorato, la cui nomina nella Consulta sulle tossicodipendenze da parte del ministro per la Solidarieta’ sociale, ha causato una levata di scudi nel centrodestra. Eppure, per Don Ciotti, Ronconi "ha pagato il prezzo che doveva pagare con la giustizia, si e’ messa in gioco al servizio degli ultimi, ha speso i suoi anni in un impegno sociale serio". Per questo motivo, il sacerdote guarda al suo incarico nella Consulta come all’ennesima occasione in cui Ronconi "puo’ portare il suo contributo". "Non deve essere il passato delle persone a costituire una pregiudiziale che impedisca di guardare avanti- osserva Don Ciotti- bisogna, invece, fare un tentativo per costruire, per dare una valutazione sulle capacita’, sulle competenze, sulla professionalita’" della gente.
Nel caso, poi, di Susanna Ronconi, l’esperienza del carcere, nella visione dell’anima’ del Gruppo Abele, "puo’ tornare utile", poiche’ si tratta di una donna "che ha commesso errori, che ha capito si suoi limiti e che li ha testimoniati, restituendo un impegno sincero verso la collettivita’".

PIROVANO (Lega Nord) "Hanno tenuto in quarantena gli ex terroristi per poi piazzarli in posti chiave con regolari stipendi, molto piu’ alti degli operai che loro intendevano difendere. Pero’, mentre gli operai continuano a fare gli operai onestamente per due lire al mese, questi signori dopo aver fatto quello che hanno fatto, si godono uno stipendio non indifferente, pagato dalla comunita". Durissimo il commento di Ettore Pirovano (Lega Nord), dopo che- spiega lo stesso senatore- "anche l’ex brigatista Susanna Ronconi e’ stata nominata consigliere di un ministro del governo Prodi". "Guarda caso- sottolinea Pirovano- colui che vuole l’islamizzazione del nostro Paese, Paolo Ferrero. Quella di Ronconi- aggiunge- non e’ che l’ultima delle grandi nomine, che questo governo sta imponendo parallelamente ad una Finanziaria devastante- conclude l’esponente del Carroccio- con il duplice obiettivo: umiliare ancora di piu’ il cittadino onesto".

CORLEONE (Forum Droghe)’Siamo di fronte da mesi a una violenta manifestazione di accanimento nei confronti di persone che hanno ammesso errori e riconosciuto i valori della civile convivenza’: cosi’ Franco Corleone, ex sottosegretario alla giustizia, commenta le polemiche sulla nomina dell’ex terrorista Susanna Ronconi nella Consulta delle tossicodipendenze. Ronconi e’ presidente dell’associazione ‘Forum droghe’ di cui Corleone e’ tra i fondatori e attuale segretario. ‘Il fatto che oggi non si riconosca questo come una vittoria della democrazia – denuncia Corleone – e’ non solo un segno di insipienza ma costituisce il trionfo del puro spirito di vendetta. Basti ricordare che in piena stagione del terrorismo il Parlamento fece una legge sulla dissociazione’. Corleone spiega che Susanna Ronconi, brigatista ‘dissociata’, si occupa di droga da anni, lavora con i servizi di bassa soglia in Piemonte e collabora con Asl e Sert (i servizi pubblici delle dipendenze). Era al Gruppo Abele di Torino, ora fa la ricercatrice e si occupa anche di formazione. Ha anche scritto dei libri sui consumi delle sostanze stupefacenti. L’ex sottosegretario se la prende poi con Maurizio Gasparri di An, che per primo ha evidenziato la partecipazione della Ronconi alla Consulta: ‘il suo disco rotto – afferma – ha suonato ancora. La sua ansia forcaiola e giustizialista non perde occasione di manifestarsi. Dopo essere stato alfiere di una legge proibizionista, antiscientifica e che manda in galera i giovani per il semplice consumo, ora – continua – cerca di contestare una Consulta realmente rappresentativa delle complessita’ e delle esperienze di chi si occupa di tossicodipendenze’. ‘Gasparri, a differenza di Susanna Ronconi – conclude Corleone – non ha scritto un rigo significativo su questo tema e resta solo un esperto di cattiva propaganda’.