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È l´ordinanza a cui lei, storica sostenitrice della comunità di San Patrignano, tiene di più: quella sulla droga. Ma è anche il testo più contestato fra i quattro che Letizia Moratti si prepara a firmare: una multa di 500 euro per chi sarà sorpreso a consumare sostanze stupefacenti in un luogo pubblico. Senza distinzioni fra uno spinello, una striscia di cocaina o dell´eroina. Perché, come spiega il vicesindaco Riccardo de Corato, «è il consumo soprattutto tra i giovani che vogliamo disincentivare punendo l´esempio negativo». L´accordo con il prefetto Gian Valerio Lombardi c´è: «Sulla lotta al consumo di droga si interviene sul decoro: non si potrà farlo in pubblico, davanti a tutti», dice.
L´ordinanza potrebbe entrare in vigore già a ottobre. Ma le critiche non mancano. È «inutile», per usare le parole del capogruppo del Pd, Pierfrancesco Majorino; «demagogica», come la definisce il verde Maurizio Baruffi o «ipocrita» per i Radicali. Anche il leghista Matteo Salvini si aspettava di più: «Bene l´ordinanza, ma sinceramente ci sembrava prioritario vietare il consumo di alcolici in tutte le strade e i parchi. Lo richiediamo con forza al sindaco. Più di una canna, è questo il problema più grave per la salute e l´ordine pubblico da affrontare a Milano».
Sanzioni da 500 euro: l´indicazione dell´amministrazione è di uniformare tutte le multe alla tariffa massima consentita dal decreto Maroni, che ha concesso ai sindaci poteri speciali in tema di sicurezza. Ed è proprio «per prevenire e contrastare le situazioni di degrado e isolamento come lo spaccio, lo sfruttamento della prostituzione, l´accattonaggio e l´abuso di alcol» che il Comune sta lavorando con la prefettura alle nuove ordinanze. La stretta arriverà per chi assumerà sostanze stupefacenti sotto gli occhi di tutti, in un parco, in strada, in un locale. Linea dura anche per clienti e prostitute, per chi imbratterà i muri con graffiti, contro l´accattonaggio molesto. Ma accanto alla repressione ci sarà anche l´aiuto sociale. Lo assicura la stessa Moratti, volata a New York per parlare di Expo all´Onu: «Le ordinanze saranno associate a politiche per coloro che intendono seguire percorsi di inserimento e recupero sociale».
In attesa del testo, come si accennava, sono già iniziate le polemiche. Il Pd con Majorino dice: «Non mi convince né questa ordinanza né il meccanismo. E comunque non mi sembra la priorità su cui concentrare gli sforzi della polizia locale, che dovrebbe occuparsi dei delinquenti e di presidiare i quartieri periferici. Su tutti i testi, poi, entro la fine dell´anno chiediamo un confronto trasparente sui risultati ottenuti». Baruffi lancia una provocazione: «Già oggi un pubblico ufficiale ha il dovere di intervenire di fronte al consumo di droga. Aggiungere il decoro non ha nessun senso né dal punto di vista della repressione né della prevenzione. Se è questo il problema meglio prendere in considerazione luoghi protetti e sotto controllo medico come avviene in Olanda o in Germania con le stanze del buco».
Favorevole, invece, l´opinione del capogruppo di An, Carlo Fidanza: «Basta con il buonismo antiproibizionista. È un provvedimento sacrosanto sacrosanto, un utile deterrente contro lo spaccio e il consumo nonché uno sprone al governo per rendere ancora più rigida la normativa nazionale. Resta l´allarme cocaina: su questo è necessario un lavoro comune con la polizia e i gestori dei locali». Durissimi i Radicali: «La Moratti sceglie, ipocritamente, di costringere alla clandestinità i consumatori, incrementando il suo atteggiamento proibizionista e repressivo. Occorre davvero una legge speciale o le esigenze di cassa del Comune superano le già criminalizzanti leggi in vigore?».