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ITANPUD network italiano delle persone che usano droghe – italian network people use drugs, ha lanciato un appello alla Regione Lazio perchè faccia seguito alla mozione che ha impegnato lo scorso maggio la giunta regionale nell’attuazione del drug checking.

Sofia Gentile, responsabile campagna di sensibilizzazione sul Drug checking, interpellata da Fuoriluogo spiega il senso dell’iniziativa: “abbiamo fatto  questo appello perché crediamo sia importante tenere alta l’attenzione sulla questione del drug checking e delle varie forme di analisi delle sostanze (strisce reagenti). È una forma importante di tutela della salute ed è in quest’ottica che come Itanpud intendiamo promuoverla come strumento che deve stare all’interno dei servizi della Riduzione del Rischio e della Riduzione del danno.”

Per l’esponente di ITANPUD è infatti “impensabile che oggi, praticamente nel 2020, ci sia su questo strumento una situazione a livello nazionale cosi difforme. In Piemonte il drug checking è nei Lea della riduzione del danno, cioè un diritto esigibile. In Lombardia il consiglio regionale ha stanziato 100 mila euro, ma questo non è nei Lea. Nel Lazio c’è una mozione approvata a Maggio all’unanimità dal consiglio Regionale.
Ed è proprio a livello locale che l’associazione che riunisce le persone che usano sostanza vuole agire. “A Roma – continua Gentile – dopo la mozione che approva questo servizio non si sono visti esiti pratici, per questo abbiamo cercato di aprire un dialogo e renderci disponibili per strutturare un’azione pratica. Abbiamo contattato il consigliere regionale Capriccioli (promotore della mozione, ndr) fin dall’inizio molto disponibile e interessato, con cui abbiamo fatto un incontro che però non ha portato ancora nessun risultato.” Per l’attivista “il punto fondamentale rimane sempre quello: il drug checking è uno strumento che non puo essere affidato solo alla buona volontà di alcuni operatori o di attivisti come lab 57 che da 20 anni fanno il colorimetrico, ma deve entrare nei servizi che sono finanziati con fondi pubblici. Da consumatori non possiamo ignorare la situazione: ma cercando di stimolare le Istituzione dall’altra parte vediamo a volte un disinteresse da parte loro.”

L’appello lanciato da ITANPUD e che trovate scaricabile qui sottovuole tentare di smuovere questa situazione nel Lazio ma l’obbiettivo è l’inserimento di tale pratiche nei LEA in tutte le Regioni, considerando l’esperienza positiva che ha già prodotto l’uso di questo strumento in Italia e altrove.

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  • pdf petizione itanpud drug checking
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    Aggiunto in data: 27 Dicembre 2019 17:12 Dimensione del file: 143 KB Download: 303