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Nuovi testimoni e presto le tracce dei cellulari
L’avvocato di Emmanuel Bonsu ha chiesto nei giorni scorsi a chi abbia visto qualcosa del momento dell’arresto al parco Falcone e Borsellino di parlare. Le risposte sono arrivate e in breve tempo. Tre le testimonianze emerse nelle ultime ore, tra cui anche quella della campionessa di Basket Francesca Zara.

La Procura interrogherà, forse domani, anche l’acquirente di droga che stava incontrandosi con lo spacciatore finito poi in manette e di cui è stato confermato l’arresto. Il giovane parmigiano è stato identificato nel momento in cui gli agenti della polizia municipale sono intervenuti e potrebbe aver assistito al momento in cui Bonsu è stato preso a botte. La sua testimonianza potrebbe apportare diversi altri particolari utili alle indagini e potrebbe svelare ogni retroscena di quella sera. La pm Roberta Licci sentirà, forse in carcere, anche lo spacciatore finito in manette subito prima di interrogare i diversi agenti di polizia municipale che avrebbero potuto assistere alla vicenda del giovane.

“I tempi per le indagini – annuncia il procuratore Gerardo Laguardia – saranno brevi. E’ bene chiarire subito l’accaduto”. “Bonsu è stato molto forte – prosegue Laguardia – molti si sarebbero scoraggiati a dover denunciare la polizia per paura di incappare nel reato di calunnia”.

Bonsu riconoscerà gli aggressori attraverso fotografie
Emmanuel Bonsu verrà chiamato a riconoscere i suoi aggressori tramite delle fotografie che gli verranno mostrate. Al momento non vi sono iscrizioni nel registro indagati, si dovrà attendere l’interrogatorio di Emmanuel Bonsu dei prossimi giorni, dopo che si sarà ristabilito dall’intervento.

“Faremo vedere al giovane una serie di fotografie – afferma il procuratore Laguardia – delle persone coinvolte nell’arresto. Interrogheremo come indagati coloro che verranno riconosciuti come aggressori”. Dal momento dell’incontro fra Bonsu e la pm Roberta Licci, che avverrà nei prossimi giorni quando il giovane di origini ghanesi si sarà ristabilito, i nomi degli agenti potrebbero finire nel registro indagati e verranno avviate le procedure di legge. Il 22enne avrà finalmente l’occasione per raccontare agli inquirenti quanto accaduto al parco che confina con la zona ex Eridania.

L’esame dei cellulari
La Procura ha disposto nei giorni scorsi il sequestro dei telefoni cellulari di Emmanuel Bonsu e dello spacciatore arrestato al parco Falcone e Borsellino nel tentativo di risalire nel modo più rapido alle chiamate fatte in quei minuti. Il codice Pin blocca però i cellulari e l’esame non è stato effettuato. Sono già stati richiesti i tabulati telefonici alle rispettive compagnie che dovrebbero arrivare negli uffici di vicolo San Marcellino nei prossimi giorni. Secondo le prime ricostruzioni basate sui rapporti dei sette vigili urbani intervenuti all’arresto, Bonsu e il pusher sarebbero stati contemporaneamente al telefono e di tanto in tanto si sarebbero guardati come se stessero parlando al telefono anche se a breve distanza uno dall’altro. Gli agenti della Municipale avrebbero quindi pensato che i due si stessero preparando a uno scambio. Il tabulato delle chiamate sarà quindi fondamentale per accertare la verità sul rapporto fra i due.

Il giallo dei filmati
I filmati delle telecamere di sorveglianza del parco Falcone e Borsellino sono stati visionati dagli esperti della Procura ma non avrebbero riportato elementi utili. L’obbiettivo rimane in continuo movimento, secondo un programma prestabilito, per poter monitorare quanto più perimetro possibile dell’area da sorvegliare. L’arresto sarebbe avvenuto fuori dal campo visivo delle telecamere che di conseguenza non avrebbero riportato alcun elemento per le indagini.

Resta da svelare però il giallo dei filmati prodotti dalla polizia municipale. Nel caso di pedinamenti come quello che gli agenti del pronto intervento dei vigili urbani stavano portando avanti da circa una settimana, le prove vengono raccolte tramite una piccola videocamera a mano che può essere facilmente nascosta. Scambi di droga, telefonate, incontri con persone vengono fissati sul nastro ma dei momenti dell’arresto, nei filmati della Municipale, non ve n’è traccia. Spesso le videoriprese vengono effettuate anche per stilare un primo inventario come nei casi in cui una persona possa essere fermata per spaccio di droga. Gli vengono svuotate le tasche di fronte all’obbiettivo per immortalare qualità e quantità degli stupefacenti oltre agli altri oggetti recuperati nella perquisizione. Nella cassetta della Municipale non vi sarebbe nessuna ripresa fatta nel giorno in cui è stato arrestato il pusher, ma solo immagini dei giorni precedenti.

I riscontri medici
Meglio non finire al pronto soccorso dopo che a Emmanuel Bonsu sono state riscontrate ecchimosi guaribili in due giorni e invece poi si scopre che il 22enne deve essere operato al reparto di maxillo-facciale per una frattura al pavimento orbitale. I vigili finiti al pronto soccorso avrebbero riportato una distorsione al ginocchio guaribile in 20 giorni e una contusione a un polso per un altro agente ritenuta guaribile in 10 giorni.

Per l’occhio nero di Bonsu e per le altre contusioni invece solo due giorni. Il parere del consulente della Procura che ha visitato il giovane subito dopo la denuncia ai carabinieri ha riscontrato la contusione alla zona periorbitale sinistra valutata, da subito, guaribile in almeno 10 giorni. Si deve però tener conto che il consulente non ha avuto la possibilità in quel momento di effettuare esami più approfonditi, si è limitato alla constatazione dei lividi e delle condizioni generali di salute. Il suo compito infatti era quello di accertare se il giovane fosse stato trattenuto con forza o se fosse stato picchiato. Il consulente ha infatti ipotizzato, forse per l’impossibilità di effettuare analisi approfondite, altre contusioni in diverse parti del corpo che potrebbero raccontare cosa è successo quella sera.