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Bocciata, con un po’ di riserve, dai sindaci delle città prese a campione, la sperimentazione proposta dal sottosegretario Carlo Giovanardi di effettuare test antidroga a tutti i ragazzi che si apprestano a prendere il patentino.

In un’intervista all’agenzia Inedita, i primi cittadini di Verona, Foggia e Cagliari hanno espresso più di una perplessità sull’efficacia del provvedimento come deterrente all’utilizzo di sostanze stupefacenti e alla riduzione del numero di incidenti stradali. Favorevole invece Antonello Chianella, assessore alla Mobilità del Comune di Perugia, che ha parlato per conto del sindaco Renato Locchi. «Pur essendo buona e condivisibile, la proposta è facilmente eludibile – ha detto Flavio Tosi (Verona) – basta smettere di assumere sostanze stupefacenti pochi giorni prima del test e tutti risulteranno negativi ai controlli. Sarebbe invece più efficace fare test a sorpresa». Emilio Floris (Cagliari) della proposta di Giovanardi non sapeva nulla: «In generale sono favorevole a ogni iniziativa contro la droga – spiega – ma al momento non vedo quali vantaggi possa avere se non quello di avere un carattere puramente statistico». Per Floris i test andrebbero estesi a tutte le categorie di patenti, anche in fase di rinnovo, in modo da ridurre il nesso tra assunzione di sostanze stupefacenti e gli incidenti stradali. Orazio Ciliberti (Foggia) ritiene che «effettuare indiscriminatamente il test antidroga a tutti i ragazzi che si apprestano a prendere il patentino è una misura eccessiva» e che «la cosa più giusta potrebbe essere quella di fare il test ai ragazzi già segnalati per un precedente uso di droga, oppure effettuare test a sorpresa fuori dai locali pubblici». Parere favorevole invece di Antonello Chianella: «Sono d’accordo sul fare test antidroga ai ragazzi, ma servirebbe soprattutto una valutazione preventiva per capire perchè cresce il consumo di droga».

Nonostante ciò il progetto per l’inserimento dei drug test nell’iter di rilascio del patentino e delle patenti A e B va avanti: lo rende noto il Dipartimento per le politiche antidroga. Oggi, presso il Dipartimento, si sono infatti riuniti i rappresentanti regionali di Veneto, Puglia, Sardegna e Umbria, le regioni dove sarà eseguita la sperimentazione. Il progetto, che sarà sperimentato a Verona, Brindisi, Cagliari e Perugia, prevede un protocollo di azioni informative ed educative e la proposta dell’esecuzione di un drug test. Ciò avverrà – precisa il Dipartimento – nel caso di minori, con il consenso dei genitori e dell’interessato e in un contesto sanitario estremamente controllato e riservato. Il gruppo tecnico di lavoro, composto dai referenti regionali e dai funzionari di alcune Amministrazioni interessate alla sperimentazione, ha concordato sulla necessità di associare gli aspetti educativi e gli aspetti dei controlli tossicologici. Lo scopo dell’iniziativa, precisa il Dipartimento, «non è quello di agire in modo repressivo nei confronti dei richiedenti il patentino, ma di educare e dissuadere dall’uso delle sostanze stupefacenti: mettersi alla guida sotto gli effetti dell’alcol e delle droghe è infatti un grande pericolo per se stessi e per gli altri». Il protocollo sarà ulteriormente perfezionato e successivamente attivato, coinvolgendo gli enti e le organizzazioni competenti.