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Le autorita’ cinesi hanno annunciato oggi ad Akmal Shaikh, il cittadino britannico di 53 anni condannato alla pena capitale a Urumqi, nello Xinjiang, che domani verra’ data esecuzione alla sua condanna a morte. L’uomo, che secondo la famiglia soffre di disturbi mentali, verra’ giustiziato per traffico di droga, dopo essere stato arrestato nel settembre 2007 perche’ trovato in possesso di quattro chili di eroina, di cui pero’ lui ha sempre affermato di non sapere nulla.
Dopo i numerosi appelli alla clemenza rivolti alle autorita’ cinesi e al governo di Pechino dagli ambienti britannici, due cugini di Akmal, Soohail e Nasir Shaikh, sono giunti ieri in Cina per un ultimo tentativo di salvargli la vita. I due – riferisce la Bbc – ieri hanno trascorso con lui un’ora e mezza nell’ospedale di sicurezza di Urumqi dove e’ tenuto sotto vigilanza e ora si stanno dirigendo verso Pechino. ‘Non ha perso la speranza’, hanno detto alla Bbc.
Appelli alla clemenza verso il 53/enne britannico sono stati lanciati nelle ultime settimane dal governo britannico, e dallo stesso Gordon Brown in una conversazione telefonica col presidente Hu Jintao. Il ministero degli esteri cinese, comunque, ha sempre fatto sapere che il caso del Shaikh e’ stato trattato rigorosamente ‘secondo le leggi’ e che il reato al lui contestato costituisce ‘un crimine grave’.
Se la sentenza fissata per domani mattina avra’ esecuzione, Shaikh, sposato e padre di tre figli, tenuto all’oscuro fino a oggi della sua sorte imminente, sara’ il primo cittadino europeo ad essere giustiziato in Cina da 50 anni.