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(ANSA) – ROMA, 6 dic – Un’indagine conoscitiva congiunta delle commissioni Sanità e Affari Sociali di Senato e Camera sul fenomeno delle tossicodipendenze. È questa la proposta avanzata dal presidente della commissione Sanità del Senato, Ignazio Marino, e dalla presidente del gruppo Ulivo, Anna Finocchiaro, che verrà formalizzata al più presto con una lettera al presidente di Palazzo Madama, Franco Marini. «Procederemo subito con i necessari passaggi formali – spiegano Ignazio Marino e Anna Finocchiaro – non senza aver prima consultato l’ufficio di presidenza della commissione. La nostra non vuole essere una proposta chiusa, al contrario, attendiamo contributi e suggerimenti sull’ambito dell’indagine. Pensiamo ad un’indagine rapida, che possa concludersi nel giro di pochi mesi e che consenta al Parlamento di procedere a nuove elaborazioni legislative. Obiettivo dello studio dovrebbe essere quello di verificare lo stato di attuazione della legislazione attuale, i risultati ottenuti e gli eventuali problemi legati all’ applicazione». «Inoltre, una particolare attenzione dovrà riguardare le situazioni di maggiore criticità a livello territoriale e il problema della diffusione della tossicodipendenza tra le fasce di popolazione più giovani. Un ulteriore elemento dell’indagine riguarderà la valutazione del sistema sanzionatorio previsto dalla legge Fini-Giovanardi ed il confronto con le legislazioni degli altri paesi dell’Unione Europea». «Ci auguriamo che su questo progetto possa convergere il numero più ampio possibile di consensi, del resto una proposta analoga era già stata avanzata a Montecitorio dall’onorevole Luigi Cancrini, dei Comunisti Italiani». «Consideriamo che una indagine conoscitiva bicamerale – concludono Anna Finocchiaro e Ignazio Marino – rappresenti il mezzo più rapido ed efficace per acquisire le informazioni che ci servono sul tema delle tossicodipendenze. Questa fase preliminare è fondamentale per poter avviare, in futuro, un eventuale dibattito per la revisione della legge attualmente in vigore. È necessario anche agire con una certa rapidità. Per questo, se vogliamo dare concretezza alla nostra iniziativa, dovremo condurre i lavori della Commissione di indagine nel giro di sei, otto mesi, non oltre».