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I liberal-conservatori del premier uscente Mark Rutte, fanno en plein alle elezioni politiche si di ieri e ottengono il miglior risultato nella storia del partito, con 41 seggi. Secondo, a brevissima distanza, il partito laburista che è riuscito, in una rocambolesca rimonta, a guadagnare ben 16 seggi in due settimane a discapito della sinistra radicale ed euroscettica dell’SP, grande favorito alla vigilia della campagna elettorale, che ha azzerato  l’annunciato exploit dei pronostici confermando i 15 seggi della scorsa legislatura.

L’Olanda è celebre per la fluttuazione elettorale estrema ma il peso ormai preponderante delle video campagne elettorali e dei 5/6 dibattiti tra i leader trasmessi dalle tv nazionali ha ormai assunto un peso preponderante. I due partiti europeisti della “classe media”, esultano ma ora in tanti si chiedono: cosa succederà? Una coalizione “violetta”, tra conservatori del VVD e laburisti del PVDA, con l’appoggio di un terzo partner sembra inevitabile (e non sarebbe una novità), ma a parte il sostegno all’Europa, le visioni sul mercato, sul lavoro e sulla sanità sembrano, sulla carta, inconciliabili. Stesso problema per l’esperimento di tolleranza sulla cannabis: il VVD è il promotore del contestato pass, il PVDA è contrario e propone l’assimilazione dei coffeeshop al settore Horeca.

Il parlamento uscito dalle urne è in maggioranza anti-cannabis: provvedimenti restrittivi o la chiusura definitiva dei coffeeshop avrebbero, oggi, i numeri per poter essere approvati. Discorso diverso per la futura coalizione di governo: assodata la presenza del partito laburista, i liberal-conservatori avrebbero i numeri per inasprire la normativa solo “imbarcando” come alleato di minoranza il partito cristiano-democratico, già partner nella scorsa legislatura e acerrimo “nemico” dei coffeeshop. Se invece, fosse accolto il partito liberale di sinistra D66, la questione cambierebbe certamente forma con una coalizione, questa volta, a maggioranza “anti-proibizionista”. Ma i liberal-conservatori del VVD sono stati anche protagonisti in campagna elettorale, di un parziale “indietro tutta” sul tema: Mark Rutte ha annunciato che la politica dei pass aveva sollevato diversi dubbi e pur non avendone messo in discussione la sua validità, aveva ventilato la possibilità di una revisione.