ROMA, 22 agosto 2008 – È arrivato nella giornata di ieri, giovedì 21 agosto, il verdetto definitivo della Suprema Corte di Cassazione, che ha respinto, confermando la decisione della Corte d’Appello di Bologna, il ricorso presentato da Luca Zanotti.
Il giovane studente di Santarcangelo – arrestato durante una vacanza in Grecia nel settembre del 2005 perché trovato, insieme a Davide D’Orsi, in possesso di ventuno grammi di hashish – sarà dunque tradotto in Grecia e consegnato alle autorità locali, affinché possa attendere, in carcere, che venga fissata la data del processo. In questi casi, infatti, la legge ellenica prevede la carcerazione preventiva fino alla sentenza.
È lo stesso Zanotti a diffondere la notizia attraverso il blog “Aiutiamo Luca e Davide”. Traspaiono certamente tanta delusione e una grande amarezza dalle sue parole, che pure riesce a esprimere in termini (almeno in apparenza) sereni: «mi porteranno in carcere ad aspettare un processo che non si sa nè quando inizierà, né quanto durerà», racconta. «Ora dovrò aspettare solo che l’ordinanza sia resa effettiva dalla Corte di Bologna – continua – Quando? Questo chiaramente non è dato saperlo…».
Intanto, è fissata per il 28 agosto l’udienza in Cassazione per Davide, il compagno di sventura già assolto e rimesso in libertà il 10 luglio scorso dalla stessa Corte d’Appello di Bologna che aveva precedentemente rigettato l’istanza di Luca e in seguito alla quale il Procuratore Generale ha presentato ricorso.
Non c’è alcuna certezza rispetto ai tempi di attuazione, ma appare ragionevolmente probabile che si attenda l’esito di quest’ultimo procedimento, dato che i due ragazzi sono coimputati nel processo in Grecia.
L’unica certezza, per ora, è che Luca rimane agli arresti domiciliari in attesa di conoscere la sua sorte. A nulla sono valsi gli appelli lanciati nei confronti del Governo e del Parlamento: dalla Farnesina non è giunto alcun riscontro formale, mentre è assordante il silenzio da parte dei numerosi parlamentari (della maggioranza e, soprattutto, dell’opposizione) che in questi mesi sono stati sensibilizzati sulla vicenda.
Ciò che emerge, purtroppo, è una triste realtà, ben nota a chi ha avuto la sfortunata sorte di aver bisogno del conforto delle istituzioni italiane durante l’interminabile pausa estiva. Esistono delle priorità, prima fra tutte: le vacanze.