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ROMA, 2 maggio 2007 – Le sostanze derivate dalla cannabis possono essere utilizzate come coadiuvanti nella terapia del dolore, anche per contenere i dosaggi dei farmaci oppiacei. Lo prevede il decreto del ministero della Salute del 18 aprile pubblicato sulla Gazzetta ufficiale sabato scorso. Il decreto, sentito il Consiglio superiore di Sanità e ottenuto il via libera dal ministero della Solidarietà sociale, ha inserito nella tabella II (dove sono inserite le sostanze che hanno attività farmacologica e pertanto sono usate in terapia in quanto farmaci), il "delta-9-tetraidrocannabinolo" e il "trans-delta-9-tetraidrocannabinolo", due principi attivi derivati della cannabis. Le due sostanze si sono rivelate efficaci anche nel trattamento di patologie neurodegenerative quali la sclerosi multipla, si legge nel decreto . I due derivati non sono in commercio in Italia. "…Il Delta-9-tetraidrocannabinolo e il rans-delta-9-tetraidrocannabinolo (Dronabinol) costituiscono principi attivi di medicinali utilizzati come adiuvanti nella terapia del dolore, anche al fine di contenere i dosaggi dei farmaci oppiacei ed inoltre si sono rivelati efficaci nel trattamento di patologie neurodegenerative quali la sclerosi multipla", si legge nel decreto. Nella tabella II è stato inserito anche il "Nabilone", un medicinale di sintesi con struttura chimica derivata dal delta-9-tetraidrocannabinolo e che possiede analoghe proprietà farmaco-tossicologiche.