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Di droga in questa campagna elettorale si parla ‘poco e male’, invece occorre delineare una ‘prospettiva non proibizionista’ sull’esempio se non dell’Olanda almeno della Spagna o del Belgio: Fausto Bertinotti, in una lunga intervista all’Ansa, parla delle sue idee e del programma elettorale della sinistra sul tema delle dipendenze.
Dicendosi tra l’altro favorevole alla legalizzazione della cannabis e alla sperimentazione delle ‘stanze del buco’.
Il presidente della Camera e candidato premier de La Sinistra l’Arcobaleno critica il silenzio del Partito democratico sulla droga e definisce ‘demagogico’ il modo in cui ne parla la destra: ‘in realta’ ci troviamo di fronte a una classe politica che per paura di confrontarsi con un fenomeno sociale proietta su questo una propria visione ideologica’.
Questo schema, pero’, e’ ‘fallimentare e controproducente’ come dimostra il fatto che i consumi, e in particolare delle sostanze pesanti, sono in crescita. ‘Noi diciamo che la legge Fini-Giovanardi deve essere abrogata e che occorre delineare una prospettiva non proibizionista al suo posto, non dico che occorre fare subito come in Olanda, mi basterebbe partire dall’esperienza spagnola o da quella belga, che hanno normative che si propongono di ridurre il danno mentre si contrasta il fenomeno. Il Pd invece, stretto tra la Binetti e Pannella, non dice nulla al riguardo per paura di avere contrasti al suo interno’.
Il leader nega ogni responsabilita’ alla sua parte politica riguardo alla mancata riforma, nella scorsa legislatura, della normativa sulla droga, problema che addebita ai ‘poteri forti’ e alle ‘forze moderate’ della coalizione di governo che l’hanno poi fatta cadere. La Fini-Giovanardi, spiega, ‘e’ un modello che rifiuto, che compensa l’assenza di stato sociale con lo sviluppo dell’intervento penale; la tendenza e’ quella della war on drugs americana, che piu’ che contro le droghe e’ diventata una guerra contro i poveri. A questa strategia non si puo’ opporre il silenzio come fa Veltroni’.
Bertinotti precisa che l’uso delle droghe va combattuto, ma sottolinea di essere convinto ‘che occorra avere una visione non punizionista rispetto ai comportamenti individuali, e al tempo stesso che occorra favorire il piú possibile azioni di informazione corretta e consapevolezza’. Dice poi no al ripristino del Dipartimento antidroga abolito dal governo Prodi, preferendo l’opzione di un’Agenzia nazionale, ma in ogni caso ritiene che ‘non vada abbandonato il metodo di coordinamento’ inaugurato dallo scorso governo anche attraverso il varo del Piano d’azione, ‘condiviso tra Ministeri e Regioni’. Il Dipartimento invece, aggiunge, ‘non ha svolto una funzione di coordinamento effettiva’.
Quanto alla cannabis, Bertinotti si dice favorevole alla sua legalizzazione, perche’, spiega, ‘sono per distinguere tra droghe leggere e pesanti, e impedire che costituiscano uno stesso mercato esponendo cosí i giovani a maggiori rischi’.

‘Allo stesso modo sono favorevole a togliere ogni forma di pubblicità per qualsiasi sostanza nociva legale. Non dobbiamo scordarci che viviamo in una società dei consumi di massa, dove spesso le pubblicità legano il successo all’utilizzo della sostanza: occorre sciogliere questo intreccio’.
Recentemente, ricorda, in Sicilia è stata sequestrata una quantità enorme di piante di cannabis alla mafia: ‘è assurdo paragonare questo commercio con la coltivazione individuale di una piantina sul balcone a casa, cosí come è assurdo parlare allo stesso modo dell’uso della cannabis per terapia, ma anche quello per fini ludici, con l’uso di droghe pesanti e distruttive come l’eroina e la cocaina’.
Infine, la sua opinione sulle ‘stanze del buco’ o sale di consumo: ‘in Europa sono applicate da decenni da governi di destra e sinistra e sono riuscite a contenere morti e malattie infettive. Credo che si possa sperimentare questa forma di assistenza, senza oscurare la drammaticità del fenomeno e valutarlo sulla base dell’evidenza scientifica. Anche la Croce rossa internazionale su questi temi si è recentemente espressa valutando positivamente le politiche di riduzione del danno’. (Abbrescia/Ansa)

COMMENTI

‘Le proposte di Fausto Bertinotti di liberalizzare la cannabis e sperimentare le ‘stanze del buco’ in Italia sono lontane da ogni logica di prevenzione e anche dal buon senso. Bertinotti non si smentisce’.
Lo dichiara Maurizio Gaparri di An-Pdl. ‘La droga e’ un male che va combattutto senza compromessi. Invito il Presidente della Camera a far visita alle Comunita’ di recupero di giovani che sono caduti nel tunnel della tossicodipendenza. Lo invito ad ascoltare le storie di quei ragazzi, i loro drammi personali. Ma come si fa solo a pensare a simili progetti? Le stanze del buco. Un termine che di per se’ evoca terrore, morte. Secondo Bertinotti questa soluzione darebbe assistenza a chi assume sostanze stupefancenti’.

‘E’ una trovata macabra per gli effetti devastanti che produrrebbe. Anziche’ dare un segnale forte di lotta e di prevenzione al consumo di droghe, il leader della Sinistra Arcobaleno auspica una revoca della legge Fini-Giovanardi e propone la liberalizzazione della cannabis.
E’ un programma che getta sgomento e preoccupazione in tutta la parte sana del paese, in chi quotidianamente entra in contatto con la tragedia di migliaia di famiglie che soffrono il dramma della tossicodipendenza’. ‘Le camere del buco, poi, come le chiama il Presidente della Camera, riportano -conclude Gasparri- alle stanze delle prigioni americane dove si somministra il veleno ai condannati a morte. Anche li’ c’e’ chi puo’ assistere. Noi preferiamo guardare alla vita’.