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(Notiziario Aduc) La Casa Bianca chiama l’istituto Mario Negri, per sapere come fa a scovare i segni del consumo di droga nelle fogne: l’anno scorso, dopo la pubblicazione di uno studio sulla presenza di metaboliti di ‘coca & co’ nelle acque afferenti al depuratore di Nosedo, a Sud del capoluogo lombardo, e’ stato contattato addirittura dalla Casa Bianca. Una telefonata dal cuore nevralgico degli Usa, interessato a scoprire i segreti di una nuova scienza emergente: “La cosiddetta ecofarmacologia”.
Dalle fogne passa di tutto. Compresi i pesticidi e gli agenti inquinanti, le scorie di antibiotici e di altri farmaci ultraprescritti, e quel che rimane delle droghe assunte dai cittadini della zona: cocaina, eroina, cannabis, anfetamine e ogni altra sostanza protagonista dello ‘sballo da weekend’. Scovarle, misurando e monitorando il consumo di stupefacenti sempre piu’ diffusi nella penisola e non solo, e’ appunto fra le specialita’ del Dipartimento ambiente e salute dell’Istituto Mario Negri di Milano.
A svelare il retroscena ‘americano’, oggi a Milano a margine della presentazione della conferenza 2007 del Comitato Negri-Weizmann, in programma questa sera nel nuovo Mario Negri in Bovisa, e’ il direttore dell’istituto, Silvio Garattini. “Il nostro studio e’ stato ripreso da tutti i giornali del pianeta, da Taiwan agli Stati Uniti. Ci hanno chiamato da Londra, chiedendoci uno studio in loco, e ci ha telefonato la Casa Bianca. Non proprio per una consulenza ufficiale -dice modesto il farmacologo -piu’ che altro per ottenere informazioni sul nostro metodo”.
Cosi’ da importarlo Oltreoceano, “per inserire nei loro programmi indagini di questo tipo”. Dopo lo studio sui consumi di droga all’ombra della Madonnina nel 2006, “un’altra ricerca e’ in corso per avere dati aggiornati al 2007”, fa sapere Garattini. “Le nostre sono indagini in massima parte autofinanziate – precisa – Sarebbe invece importante che qualcuno ci sostenesse”. Gb e States hanno chiamato, ma da Roma “non l’ha fatto nessuno”.
Tutto nasce dagli spettrometri di massa del Mario Negri. “Almeno 12 apparecchiature fra le piu’ moderne sulle quali lavorano una cinquantina di scienziati”. Cervelli che l’anno scorso, “analizzando appunto la composizione delle acque reflue in prossimita’ del depuratore di Nosedo, e tenendo conto dell’entita’ del bacino d’utenza servito, circa un milione di persone pari alla popolazione di Milano sono riusciti a calcolare il consumo di droga in citta’ nel 2006:

“Ogni giorno 30.400 dosi di cannabis, 10.555 di cocaina, 2.800 di eroina e 411 di anfetamine. Con un trend di consumo che restava costante su tutti i giorni della settimana per eroina e cannabis -evidenzia lo scienziato- ma che si impennavano durante il weekend per coca e anfetamine”. Il monitoraggio 2007 “e’ tuttora in corso, ma dai primi dati i consumi non sembrano assolutamente in calo rispetto all’anno scorso”.

“Attivita’ di questo tipo, che consentono di controllare in tempo reale i consumi di droga effettivi, e non quelli riportati sulla base di sondaggi estemporanei, sono fondamentali anche per definire campagne di sensibilizzazione mirate. Per capire se funzionano davvero”, ed eventualmente per correggere il tiro se i risultati non centrano gli obiettivi prefissati. Tutto questo “dovrebbe diventare un sistema di monitoraggio continuo in punti strategici di tutto il Paese, ma i nostri politici sembrano poco interessati”, riflette l’esperto.
Garattini conclude: “Siamo impegnati anche con studi su pesticidi e antibiotici, che a Milano e in tutta Italia vengono utilizzati spesso a sproposito col rischio di favorire la proliferazione di batteri resistenti”. E “cerchiamo anche diossine e benzene”. E’ il principio dell’ecofarmacologia: “Seguire la vita di ogni sostanza nell’ambiente, nell’acqua, nell’aria e nella terra, perche’ cio’ che magari e’ innocuo per l’uomo puo’ fare del male a un’altra specie o al nostro pianeta”.