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(L’Unione Sarda.it del 13 giugno 2007) La corte, ritenendo la coltivazione di impronta domestica, ha assolto l’imputato che era accusato di detenzione di sostanze stupefacenti per avere coltivato piante di cannabis nel suo orto. In primo grado l’uomo era stato condannato a due anni e otto mesi.
La droga non era destinata al commercio: condanna cancellata. È avvenuto oggi alla quarta Corte d’Appello dove G.S. era accusato di detenzione di sostanze stupefacenti per avere coltivato piante di cannabis nel suo orto. In primo grado l’uomo era stato condannato a due anni e otto mesi. In aula sia il sostituto procuratore generale Francesco Maisto che i legali dell’imputato Stefano Pellizzoni e Marzia Patrigni, hanno chiesto l’assoluzione. La corte ha accolto le conclusioni delle parti e ritenendo la coltivazione di impronta domestica, ha cancellato la condanna assolvendo l’imputato perchè il fatto non sussiste.