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(Apcom, 17 aprile 2007) C’è molta curiosità e anche qualche polemica in Brasile riguardo al caso di un misterioso detenuto del quale non si sa nulla: è muto, non comunica con nessuno e le sue impronte digitali non sono note alla polizia. L’uomo, bianco e di un’età apparente tra 26 e 32 anni, è rinchiuso in un carcere di San Paolo da quando tre mesi fa un agente di polizia lo trovò all’interno di un appartamento sfitto.
Al momento del ritrovamento l’uomo era immobile, con gli occhi sbarrati e senza documenti. E da quel momento non ha fornito praticamente alcun elemento che potesse permetterne il riconoscimento. Non ha mai risposto agli interrogatori, non parla né con le autorità né con gli altri detenuti in cella, né a voce né per segni, non ha precedenti penali né le sue impronte digitali sono note alla polizia o all’Interpol.
Tanto più che nessuno si è fatto vivo per segnalare la sparizione di un parente o conosciuto con le sue caratteristiche e nessuno lo ha riconosciuto nelle foto segnaletiche diffuse in tutto il Paese. Insomma, un vero mistero, l’uomo sembra apparso letteralmente dal nulla. La giudice incaricata del caso, Fernanda Galizia Noriega, ha tentato un dialogo in tutti i modi, con interpreti, glottologi e con la mimica, senza risultati. Adesso la giustizia brasiliana si interroga sul cosa fare con il misterioso detenuto.
Ovviamente sono anche sorte le prime polemiche, anche perché il detenuto di fatto non è accusato di nulla. Un’avvocatessa criminale di San Paolo ne ha già chiesto la scarcerazione. “È disumano mantenere in carcere una persona in quelle condizioni – ha affermato Vitoria Nogueira – che non può nemmeno proclamarsi innocente o difendersi”. Le autorità al momento sembrerebbero più propense a trasferirlo in un ospedale psichiatrico, per capire meglio perché non sia in grado di comunicare.