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Da quest’anno i bandi della Unione Europea per progetti inerenti le politiche e gli interventi su droghe e dipendenze hanno subito un cambiamento che mette soprattutto le organizzazioni della società civile europea in una situazione di maggiore difficoltà nel promuovere progetti innovativi.
I bandi dei programmi “Justice”, infatti, hanno per anni consentito di fare ricerca, supportare innovazione,aprire nuove strade in molti ambiti, a cominciare da quelli della riduzione del danno, dello studio dei modelli di consumo, dei diritti umani, dello sviluppo della partecipazione sociale ai processi decisionali. Risorse, quelle europee, che in molti stati, come quelli dell’Est europeo ma anche come l’Italia, hanno fatto la differenza e aperto nuove prospettive, oltre a consentire un importante lavoro di rete e la possibilità di dialogo con la politica comunitaria.
Da quest’anno, i bandi formalmente accessibili – Sicurezza Interna e Salute – restringono molto le opzioni: il primo a causa di una forte impostazione di law enforcement in ambito di riduzione dell’offerta, dove la sola apertura a temi non di repressione del mercato è dato dalla linea “prevenzione” e “danni dovuti alle droghe”, con la riproposizione di un approccio che relega la salute di chi usa, e quindi anche le azioni di Riduzione del Danno (RdD), in secondo piano e lascia fuori del tutto gli effetti negativi dovuti alle politiche e lo studio di possibilità alternative. Il bando Salute, che pure formalmente lascia spazio ad alcune delle priorità da sempre individuate dalla RdD e dalla società civile, presenta un approccio sanitario che rischia di espellere progetti improntati alla complessità delle variabili in gioco.
Per questo, le 158 organizzazioni europee che fanno parte della rete Correlation – European Harm Reduction Network (CEHRN), di cui Forum Droghe è membro, hanno portato e motivato la loro protesta alla Commissione europea, chiedendo il ripristino della linea di progetti Justice. La Commissione ha risposto in modo non convincente, secondo il parere delle associazioni, che proprio in queste settimane si stanno scontrando con vincoli, criteri e paletti del bando europeo sulla Sicurezza Interna, con il suo approccio e i suoi obiettivi.

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