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Di recente si è saputo che il presidente dell’Unione Europea Prodi avrebbe affermato :”E’ inaccettabile che l’XTC e altre droghe siano esportate dall’Olanda in Italia, dove uccidono i nostri giovani.” E lo stesso Prodi avrebbe anche invocato l’armonizzazione delle politiche degli stati europei sulle droghe. Il tutto ha suscitato un “caso” mediatico, anche se poi si è scoperto che Prodi non aveva mai fatto queste dichiarazioni. E’ bene controbattere queste accuse, anche se Prodi non le ha mai lanciate, poiché sono il “nocciolo duro” del repertorio di attacchi pretestuosi contro la nostra politica sulle droghe, sferrati ad esempio dal presidente francese Chirac e dallo zar americano Mc Caffrey. Prima che la notizia fosse stata verificata, molti politici olandesi avevano già reagito, affermando di comprendere le preoccupazioni di Prodi e Chirac circa i possibili riflessi negativi della politica olandese sul loro elettorato. A detta loro, con l’apertura delle frontiere, l’hashish e altre droghe olandesi sarebbero facilmente a portata di mano dei giovani italiani e francesi. Questa argomentazione è insensata. Se le droghe olandesi sono in grado di creare seri problemi in Italia e in Francia, perché allora l’Olanda ne ha molti di meno? In Olanda, le droghe che dovrebbero avere tali effetti disastrosi, non solo sono più accessibili, ma anche più a buon mercato. E tuttavia, se si confrontano i dati sulla sanità pubblica, si scopre che nel nostro paese ci sono meno consumatori “problematici” e meno nuovi consumatori che non in Francia o in Italia. Per di più lo stato di salute dei consumatori olandesi è assai migliore. I dati olandesi sono all’incirca nella media europea, mentre quelli italiani e francesi sono più elevati. Stranamente, né l’Italia né la Francia hanno mai ufficialmente smentito queste cifre. Com’è possibile che una politica che dà buoni risultati in Olanda, produca invece danni in paesi lontani? Sembra un paradosso: nei Paesi Bassi un sistema meno repressivo produce meno tossicodipendenza. Ma il paradosso è solo apparente e c’è una spiegazione logica: la lotta alla droga in effetti favorisce il traffico illegale e l’uso pericoloso di droghe. Grazie ad una maggiore tolleranza, lo stato della sanità pubblica in Olanda è migliore di quello dei paesi che ci criticano. Ma perché i politici fanno affermazioni così ingannevoli sul nostro paese? Per ragioni di politica interna, come ha dimostrato il caso di Mc Caffrey. Lo zar venne in missione in Olanda, nel Luglio ’98, per “documentarsi”. Ma già prima di arrivare dichiarò alla stampa che la politica olandese sulle droghe era un “fallimento”, adducendo a pretesa dimostrazione che il tasso di omicidi olandese era il doppio di quello statunitense. Questa sciocchezza, facilmente riscontrabile come tale, era rivolta al pubblico americano. Mc Caffrey sapeva di farla franca perché i giornali americani l’avrebbero riportata senza farsi domande. Molti l’hanno confutato, compreso l’ambasciatore olandese negli Stati Uniti, ma intanto l’attenzione dei media si era già spostata su altri temi. Ecco perché i politici perseguono lo scopo di screditare la politica olandese sulle droghe: hanno di fronte il problema che una politica tollerante produce risultati migliori, tanto che è ripetutamente citata ad esempio nella letteratura scientifica. Ma non hanno alcuna intenzione di confrontare nel merito le loro argomentazioni, perché il proibizionismo è un utile strumento nell’arena politica.

*Netherlands Drug Policy Foundation