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Continuano ad arrivare alla nostra redazione segnalazioni di “casi” giudiziari in cui a essere perseguita, con l’accusa di “attività di istigazione e proselitismo”, è l’espressione delle proprie opinioni antiproibizioniste. È il caso di alcuni ragazzi piacentini del centro sociale “Belfagor”, che, il sette ottobre di tre anni fa, volantinavano in piazza contro delle perquisizioni svolte dalle forze dell’ordine in una scuola del posto. Il volantino era intitolato “Piantatela!” e vi era rappresentata una foglia a sette punte. Su un tavolino da loro utilizzato vi era una ciotola di semi di canapa tessile. Assieme al volantino, veniva distribuito un opuscolo informativo: “Dieci cose che ogni genitore, adolescente, insegnante dovrebbero sapere sulla marijuana”. Si tratta di un pieghevole contenente informazioni statistiche e mediche sulla cannabis, compilato sulla base di informazioni fornite da istituti governativi americani.

Questo basta a una volante dei carabinieri per intervenire, identificare quindici persone e sequestrare i semi. A oggi è stato celebrato il processo per nove persone, mentre altre due hanno rifiutato il rito abbreviato e saranno processate all’inizio del prossimo anno. La prima sentenza emessa è stata la seguente: due assoluzioni e sette condanne a tre mesi, con ammende da 600.000 a 800.000 lire. Secondo il giudice, vi sono gli estremi previsti dall’art. 82 del T.U. sugli stupefacenti che mira a colpire, come si legge nella sentenza “anche coloro che, pur non svolgendo attività di traffico, diffondano la cultura dell’uso della droga”. Si può leggere la motivazione della sentenza, più altro materiale informativo, all’indirizzo: http://www.ecn.org/belfagor, seguendo il link “Piantatela!”. Si viene così a sapere che “nel corso dell’interrogatorio reso in udienza preliminare gli imputati hanno cercato di minimizzare la propria responsabilità, asserendo che il volantino con l’espressione piantatela era diretto a condannare gli interventi operati dalla Questura presso alcuni istituti scolastici cittadini. L’argomentazione non appare convincente: non c’è dubbio che il cittadino che si trovasse a passare in piazza Cavalli (centro cittadino) era indotto immediatamente e legittimamente a recepire (in presenza di un vaso di vetro con semi vicino ai volantini prima descritti) il messaggio dell’uso e del consumo di marijuana (e ciò a prescindere dalla effettiva natura dei semi)”.

L’articolo 82 tratta dell’istigazione e del proselitismo. Secondo l’avvocato Arturo Salerni”la formulazione della norma, essendo troppo indeterminata, può colpire anche ambiti di legittima manifestazione del pensiero (articolo 21 della Costituzione). È un rischio che si corre con tutte la fattispecie che incriminano l’istigazione al reato. In questo specifico caso, oltre tutto, siamo di fronte all’uso di uno slogan, “Piantatela”, utilizzato nell’ambito di una campagna antiproibizionista a carattere nazionale”.

Allo stato attuale, il processo ai due ragazzi che rifiutarono il rito abbreviato è stato rinviato a gennaio. Bisognerà anche vedere come andrà l’appello che riguarda i nove su cui è stata emessa la sentenza. Per il momento, di certo sappiamo che i ragazzi del centro sociale Belfagor non la piantano di essere antiproibizionisti.

Ulteriori informazioni e materiali di solidarietà sulla vicenda sono rintracciabili ai seguenti siti web:

E’ ora di piantarla!

http://www.geocities.com/TheTropics/Shores/1244/piantatela.htm

CSOA Belfagor

http://www.ecn.org/belfagor/piantatela/piantatela.htm

Syntax error

http://se.4net.com/ARCHIVIO/piantatela/index.html

Gulliver Laboratorio Antiproibizionista

http://gulliver.unian.it/gla/piantatela/piantatela.htm

Green is the colour

http://www.ecn.org/hemp/Piantatela/piantatela.htm