Susanna Ronconi ha presentato le dimissioni dalla Consulta nazionale sulle tossicodipendenze in cui il 23 ottobre era stata nominata dal ministro Ferrero su indicazione di Forum Droghe. L’offensiva di Alleanza Nazionale e dei Ds di Padova apparentemente ha avuto successo. La lettera di Susanna Ronconi rappresenta invece una rivendicazione di dignità e un atto di moralità politica che si contrappone alla barbarie del diritto e allo spirito di vendetta.
Abbiamo ritenuto un errore del ministro Ferrero non avere resistito, affrontando il giudizio sulla legittimità della nomina, anche se si considera il particolare contesto in cui la decisione è caduta: la crisi di governo con l’attacco furibondo a Rifondazione comunista e alla sinistra radicale, la mozione di sfiducia presentata dalla sedicente Casa delle libertà al Senato contro Ferrero e l’inizio di un procedimento penale della Procura di Roma. Tuttavia, restiamo convinti che la Consulta, per il suo carattere e la sua composizione, non possa essere considerata un pubblico ufficio, non dando luogo né a un rapporto di lavoro né a decisioni di carattere amministrativo né tanto meno politico. Dunque è una sconfitta (come l’ha definita il ministro) che si poteva e doveva evitare. Molti sono stati gli attestati di solidarietà a Susanna Ronconi per la sua esclusione. Ricordiamo quello di Tonino D’Angelo che chiede alla Consulta di mettere le dimissioni di Susanna all’ordine del giorno della prossima riunione, «ritenendo intollerabile questa sorta di linciaggio». Per Forum Droghe la vicenda non è chiusa. La ferita rimane aperta. Per una solidarietà concreta e per rispondere all’ostracismo cui è stata sottoposta la nostra presidente e con lei l’associazione, invitiamo tutti a partecipare all’assemblea di Forum Droghe il 21 aprile a Firenze, nella sede dell’Arci di piazza dei Ciompi.