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Finalmente il 5 dicembre scorso è stata insediata dal ministro Ferrero la nuova Consulta per le dipendenze. Prevista istituzionalmente dalla legge sulle droghe, è formata da 70 componenti, e vi sono rappresentante tutte le più significative componenti del sistema di intervento sulle droghe: dal privato sociale (dal Cnca alla Comunità di San Patrignano, da Saman alla Comunità Incontro, dalla Fict alla Comunità di San Benedetto al Porto), alle organizzazioni degli operatori pubblici e delle associazioni scientifiche (da Federserd a Itaca, da Sitd ed Erit), dalle associazioni nazionali (come Forum droghe, Lila ecc.) ai rappresentanti dei sindacati. Si prevede anche il coinvolgimento delle Regioni nel corso dei lavori.
Dopo 5 anni di una quasi totale assenza di confronto tra il precedente governo e il mondo degli operatori e delle associazioni ed a circa 6 anni dall’ultima “vera” Conferenza nazionale, si vuole riprovare a discutere seriamente di consumi e abusi, di nuovi stili di consumo e di tossicodipendenza.
La Consulta, insieme con il Comitato scientifico, avrà da subito il compito di riavviare una discussione reale sul variegato mondo delle droghe, le sue trasformazioni e le risposte in atto anche attraverso il rilancio dell’ auspicato dialogo tra il mondo dei consumi, dei servizi, delle sperimentazioni e il governo e la politica, dialogo che è mancato assolutamente negli ultimi anni. Basti pensare al percorso della legge Fini Giovanardi, approvata con la totale assenza di un confronto serio con le critiche espresse dagli operatori e dal mondo dei consumi.
I lavori della Consulta si sono da subito orientati ad un confronto aperto e articolato per avviare il percorso verso la nuova Conferenza nazionale sulle droghe, dopo la “adunanza farsa” organizzata a Palermo nel dicembre 2005. In molti interventi si è anche chiesto un impegno parallelo al governo, per andare in tempi brevi alla abolizione della Fini Giovanardi o almeno ad una sua sostanziale trasformazione consideratane la pericolosità e la profonda scorrettezza di impostazione.
La nuova conferenza è prevista per l’autunno del 2007, forse in Puglia; si vuole che torni ad essere una occasione realmente partecipata di proposte e riflessioni, come lo sono state quelle di Palermo nel 1993, di Napoli nel 1997 e di Genova nel 2000. A fronte di un impegno forte e costruttivo di tutti i membri all’interno della consulta, all’esterno le forze politiche di opposizione (rappresentate da Gasparri and company) non hanno mancato di segnare, ancora una volta, la loro assoluta inadeguatezza rispetto ad un confronto vero sui temi proposti: attaccando sui media la presenza di Susanna Ronconi, per il suo passato, e cercando così di invalidare strumentalmente i lavori stessi della Consulta.
Ancora una volta, a fronte di un dibattito pieno di aspettative che sta ripartendo anche tra operatori di posizioni molto diverse, la risposta di chi non ha saputo in 5 anni affrontare i problemi veri è stata di denigrazione e offesa personale.